Una famiglia in vacanza tropicale scopre che la spiaggia appartata dove si rilassano per qualche ora li sta in qualche modo facendo invecchiare rapidamente, riducendo le loro intere vite in un solo giorno.
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Shyamalan ha dovuto smettere d'essere se stesso per far'un film decente. "Nihil sub sole novum" (Qohelet 1, 10: https://www.biblegateway.com/passage/?search=Ecclesiastes+1%3A9%3B10&version=VULGATE;CEI), m'almeno rispuntano fuor'immagini di decomposizione accelerata come non si vedevano dal Greenaway de "Lo zoo di venere" (1985: https://youtu.be/U21lhxlvYF4) o dal lancio pubblicitario della Xbox nel 2001-2 ("From birth to grave": https://youtu.be/4s3weEpX5QU). Il suo end twist stavolta non spiega praticamente nulla e va bene così. I personaggi diventano progressivamente sfocati (Allen, "Deconstructing Harry", 1997) e il regista recita nel ruolo del controllore che con un cannocchiale osserva, lui stesso il primo spettatore, quant'accade sulla spiaggia (voyeurismo hitchcockiano). Benvenuti nel regno della (finora) irreversibilità di Chrόnos.