nuevo orden (2020)

Uno dei film politici più belli degli ultimi anni, coraggioso e spietato. Non sorprende che Moretti lo abbia odiato

La prima mezz'ora è stilisticamente perfetta, rappresenta un affresco dei ceti sociali più alti e ricchi. Questo rende ancora più potente e devastante la spirale di violenza e corruzione che segue.
Un po' confusi gli ultimi 20 minuti, si da' per scontato che uno conosca un po' la realtà messicana (come la corruzione ramificata e radicata a tutti i livelli), altro si lascia all'intuito.
Non mi ha colpito come Sundown, ma anche questo lavoro merita.

Film che fa pensare .. tanto ordinario nelle azioni all'inizio quanto folle e istintivo alla fine ..
Un turbinio di violenza mai nascosta che parte e non si ferma più , quasi un grido di rabbia primordiale impossibile da soffocare , e poi l'istituzione che dovrebbe sorvegliare e invece diventa ancora peggio di tutto il resto .
Un paradosso assurdo che nel contesto diventa così crudele da lasciar senza parole .

Nudo e crudo nella forma, un po' alla cazzum nella sostanza per come sceneggiato, lasciato all'intuito dello spettatore, per quanto riguarda la parte finale.
Solido nella rappresentazione della violenza, NUEVO ORDEN riesce, per massima parte, a interessare e coinvolgere lo spettatore, portandolo in una spirale di odio, violenza, corruzione e pericolo costante, dove nulla o quasi è come sembra.
Non male la regia, credibile il cast.

Il film di Franco è stato generalmente apprezzato da pubblico e soprattutto critica (seppur con giudizi sfumati): opera messicano-centrica sulle diseguaglianze economiche, il film si inserisce in un trend più generale che ha caratterizzato gli ultimi anni: la distanza tra ricchi e poveri e la voglia di rivalsa di questi ultimi. Franco non indugia in sentimentalismi: il film è un pugno in bocca senza fronzoli, senza mediazioni. E però c'è un problema: se il tema è attualissimo e se va apprezzato il realismo della messa in scena, alla fine ci si chiede dove sia l'elaborazione teorico/cinematografica. Per Franco non c'è politica, c'è azione e puro nichilismo: i rivoltosi agiscono e basta, mossi da nessun intento politico. Vuole forse dirci che il nuovo ordine è come il vecchio basato sulla forza e sulla legge del più forte? Vuole forse dirci che il vecchio ordine ha in se già i germi del vecchio (la scena finale, con carnefici e vittime insieme)? Insomma: in questo Haneke in salsa latinoamericana manca l'elaborazione politica, manca consapevolezza di utilizzare il mezzo per costruire cinema.

Veramente tosto un pugno nello stomaco senza fronzoli.
Consigliato.

Nella prima parte del film viene presentato uno scenario lussuoso e raffinato la' dove si effettuerà il massacro. Ed e' proprio questa scena iniziale a funzionare benissimo sia per la purezza grafica sia per il carico di suspance che si palpa fra i dialoghi. Non solo siamo avvantaggiati un po' tutti dal leggere la trama, ma se cosi' non fosse, ci sono alcuni elementi che fanno presagire un violento cambio di rotta. Il regista ci presenta dei rivoluzionari corrotti e volgari cosi' come corrotte sono le vittime. Solo il nuovo ordine può restaurare una situazione cosi' marcia e viziata. La seconda parte, pur essendo meno 'gradevole' funziona comunque, perché ci accompagna nella riflessione politica della società in cui tutti viviamo e lo fa con scene molto dure e cruente. Film sicuramente da vedere.

Distopico ma non troppo "Nuevo Orden", perchè pur parlando di una realtà distorta quello che succede è tutto fuorchè irrealistico. La prima mezz'ora è perfetta, il matrimonio dentro e squarci di eventi sconosciuti fuori, tensione palpabile e sembra che debba succedere qualcosa da un momento all'altro. Poi a mio avviso, dopo l'invasione il film cala un po' ma rimane comunque abbastanza riuscito. Negli scontri sociali tra le classi ci sono solo vinti, l'unico vincitore è il terzo incomodo. "Nuevo Orden" potrà piacere o meno, ma non lascerà indifferenti.

Distopico, estremista, spietato, crudele, sadico, cinico, superficiale, semplicistico, schematico, anarchico: i critici si sono affannati a trovare un'etichetta appropriata per Franco. Io proporrei misantropo: ricchi, poveri, padroni, servitù, privilegiati, sfruttati, potenti, deboli, militari sono indistintamente corrotti nell'humanitas prim'ancora che nel portafoglio, accomunati da una violenza primordiale ch'il regista è interessato non a spiegare m'a mostrare in dettaglio. Il nuov'ordine del pensiero unico nichilista ha trovato un altro suo cantore.

Mauro Lanari