l'ombra del passato (1945)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bellissimo noir di Dmytryk che porta in scena il personaggio di Marlowe appena due anni prima della celebrissima versione di Hawks, con un Dick Powell sugli scudi a caratterizzare il detective più famoso del genere, con anche una certa irriverenza, forse lievemente più ironico di quello di Bogart, non mancano i dialoghi acuti e sarcastici tipici delle trasposizioni di Chandler, ma a colpire è, oltre il solito intreccio colmo di personaggi e intricati avvenimento, la bella messa in scena, col detective che gira spesso per una Los Angeles cupa e fosca, tra i soliti bar fumosi e i lussuosi appartamenti dei pezzi grossi, creando delle splendide atmosfere, quasi lugubri, complice la grande fotografia, fatta di ombre definite, che valorizza un buio che invade tutto il film, che accompagnano un intreccio fatto di doppi giochi e numerosi personaggi dal doppio volto, segreti tenuti nascosti e vecchie questioni in sospeso, mettendo in risalto la natura impulsiva e spesso vendicativa dei personaggi, assieme alla componente di avarizia che divora l'animo umano al punto da fargli compiere atti agghiaccianti, vi è anche la femme fatale, qui interpretata da una Claire Travor diabolica coinvolta in un gioco torbido e in mezzo a mille intrallazzi, ma vi è anche spazio per la figura di Ann, figura femminile che opera all'opposto della femme fatale, di natura quasi angelica che serve anche come pretesto per una svolta rosa.

Come succede anche in "The big sleep", non è facilissimo seguire la vicenda e ricordarsi i numerosissimi nomi che vengono spiattellati continuamente, in un film dal folto intreccio e stracolmo di dialoghi, l'effetto è un certo smarrimento dello spettatore, assieme allo stesso Marlowe, che tuttavia ritengo faccia parte dell'esperienza del film, la vicenda in un certo senso assorbe così tanto dal trovarsi spiazzati e disorientati in mezzo alla marea di informazioni ricevute, partendo dal semplice pretesto di una scomparsa e un furto di una collana di Giada.

Molto molto bello.

Piacevole, lo stile noir va interpretato, tuttavia nulla si può eccepire sulla messa in scena.

Sarà anche un classico del noir ed il debutto sul grande schermo del mitico personaggio dell'ispettore Marlowe, però che intreccio complicato! I dialoghi, la faccia tosta di Powell ( al quale preferisco di gran lunga Bogart e Gould, tanto per dirne due che hanno indossato i medesimi panni ) ed una regia essenziale sono le cose meglio riuscite.

Uno dei migliori noir del periodo e un Dick Powell pienamente all'altezza del ruolo. Trama molto articolata, dialoghi curatissimi ed un impianto visivo di prim'ordine. La fotografia in particolare è una delle caratteristiche migliori di questo film: il nero è realmente predominante sullo schermo, tanto che le figure dei protagonisti ne rimangono come inghiottite nel buio o riemergere da esso. Per gli amanti del noir è una chicca da non perdere.

Ha tutti gli ingredienti del miglior noir: asciutto come pochi, bella fotografia e un intrigo ben congeniato. Stranamente, per il genere, ironico qua e là e con attori sdivizzati che sembrano essere stati scelti volutamente per amalgamasi all'atmosfera del racconto.

Noir teso ed avvincente, intriso di quel fascino avvolto dal fumo di tabacco tipico delle storie di Marlowe.
La trama è intricata ma coinvolgente e la presenza delal doppia dark lady (una salvifica ed una distruttiva) conferisce quel pizzico di pepe in più.
Powell è un Marlowe eccellente, ma per me il rude detective avrà per sempre lo sguardo triste di Bogart...

Non so se si tratta di un capolavoro certo è che si tratta di uno dei noir più divertenti a cui abbia assistito. Sceneggiatura solida, dialoghi frizzanti, dalla struttura narrativa che prediligo, un lunghissimo flashback narrato in prima persona da una voce fuori campo.
Un noir per certi versi atipico, innanzitutto per la presenza di due dark lady e da un insolito "happy-end".

Strano a dirsi per un attore del suo calibro, solitamente a suo agio nel musicals e nelle commedie, ma Dick Powell fu uno dei migliori Marlowe di sempre. Un noir asciutto, vigoroso, e a tratti indimenticabile, uno dei punti più alti di Dmytryk (regista capace di opere prodigiose e di immense ciofeche).
E straordinaria Claire Trevor, attrice ingiustamente dimenticata.
Aspetto il commento di Requiem, vero e proprio Faro del sito in materia di noir

E a proposito

SPOILER