L'epica avventura segue il viaggio di un robot - l'unità ROZZUM 7134, abbreviato "Roz" - che dopo un naufragio si ritrova su un'isola disabitata dove dovrà imparare ad adattarsi all’ostile ambiente circostante, costruendo gradualmente relazioni con gli altri animali dell’isola e adottando un'ochetta orfana.
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D'una complessità sovrumana. 1) In WALL•E il robot doveva costruire una relazione affettiva con un'anima gemella mentre qui, complementarmente, un rapporto intergenerazionale madre-figlio. 2) La leopardiana "natura matrigna", con la sua caten'alimentare di prede e predatori in lotta per la sopravvivenza, andrebbe bonificata. 3) Gl'animali dell'isola simboleggiano il darwinismo antropico, quel panbellicismo hobbesiano che reclamerebbe una kantiana "pace perpetua". 4) La battaglia di Roz e degl'"animali" contro gl'esseri umani è quella tra falsi e veri automi, ossia di chi riesce a riprogrammarsi contro chi obbedisce agl'ordini: libero arbitrio, autodeterminismo, autotrascendenza. 5) Ciò potrà essere ottenuto solo ascoltando le "ragioni del cuore" con la scoperta d'una nuova agapelogia. Un progetto niente male sapendo che nulla di tutto questo è stato mai neppure lambito nella storia. Al confronto, "Zootopia" era una bazzecola. Facciamo finta che Brown e Sanders ne fossero inconsapevoli e che abbiano solo voluto raccontarci una bellissima favola? Va bene, allora il film non è incredibilmente ambizioso tanto da deprimere ma è perfetto così, sia per piccoli che per adulti.