house of cards - stagione 3 (2015)

Si conferma un capolavoro.

Sempre alto il livello.
Molto appassionante lo "scontro" con la Russia.
Poco interessante invece la figura di Rachel.
Sempre straordinario il cast.

La saga della spregiudicata famiglia Underwood continua in questa ottima terza serie, ancora una volta ricca di misteri, doppi giochi e colpi di scena. Come sempre quando si parla di serial tv alcune puntate si fanno preferire ad altre ( quella finale e soprattutto quella del confronto tv sono le migliori ) mentre ho trovato noiosa la puntata ambientata in Russia ( nonostante un grande Lars Mikkelsen ben calato nei panni del presidente russo ) e tutte le beghe personali e sentimentali del buon Doug.

qualità sempre ottima per questa serie, anche se reputo questa stagione la meno riuscita
come pro abbiamo sicuramente Underwood che affronta i problemi di un presidente degli Stati Uniti, quindi qualcosa come il rapporto con la Russia e gli esteri in generale, con un piccolo e interessante capitolo sulle Nazioni Unite
Frank e Claire restano sempre due personaggi enormi
alcune cose però non mi sono piaciute, perché invece di far evolvere la situazione l'hanno solo riportata all'inizio, vedi Remy e Doug
comunque sempre eccellente tutto, sono solo piccole note stonate che non portano la stagione al 9 o al 10, e in più abbiamo un incipit enorme per la quarta stagione

Lo slancio e la volontà di raggiungere la cima del potere è la dolorosa scoperta che, una volta raggiunta, hai tutto da perdere e devi fare di tutto per consolidare tale posizione. In fondo la figura del presidente, per quanto importante sia, è semplicemente un singolo ingranaggio che deve comunque raffrontarsi con i vari contrappesi del sistema democratico, sia che si operi sul fronte interno, sia sui fronti esterni. Un esempio calzante è la visita in Russia, il miglior episodio della stagione e uno dei migliori, a mio parere, di tutte le stagioni. Ogni personaggio è mosso da motivazioni più che legittime che giustificano il loro agire, ma nessuno può decidere per tutti. Ognuno ha la capacità di inflenzare gli eventi in maniera decisiva, ma non di dominarli. Un'enorme graticola. Aldilà della sottotrama tra Doug e Rachel che non mi ha mai convinto appieno perchè ha il sapore di minestra allungata all'estremo, la qualità è sempre più che eccelsa.

Cresce la responsabilità e crescono i colpi di genio di Underwood per mantenersi saldamente ancorato al tanto agognato incarico. Il finale è un colpo di scena incredibile!

Per quanto mi riguarda è un netto passo indietro rispetto alla seconda, superlativa, stagione. Ad avere la meglio sono le dinamiche e gli intrecci politici e durante i numerosi dibattiti televisivi non sapevo, sinceramente, da che parte prenderli.
Forse è un difetto mio, forse un'impronta eccessivamente marcata data alla serie che però, in questo modo non risulta universale, ma di genere ben definito. Ciò non toglie che le dinamiche thriller ci siano, e che la storyline della "caccia all'uomo" sia comunque presente, e una certa suspense di fondo non venga mai persa. Final season enorme, spietato e con una accesa discussione tra i coniugi Underwood da restar a bocca aperta. La terza stagione di HoC, verbosa, fitta di intrecci e storyline poco interessanti, finisce lasciandomi la pelle d'oca.

Sempre a un livello incredibile con uno Spacey Spaziale!!