testament (1983)

Uscito pressoché in contemporanea con The Day After, il tema post atomico è vissuto più in chiave intimista. Il bagliore provocato dalle bombe è l'unico "effetto speciale" di tutto il film ambientato in una normale comunità provinciale californiana. C'è il cambio repentino di un contesto che diventa di sopravvivenza, di essere diventato una zona di confine il cui orizzonte non va aldilà dei semplici confini cittadini. La disgregazione sociale è inesorabile come è inesorabile l'azione invisibile delle radiazione che corrompono i corpi fino ad ucciderli, facendo diventare lo smaltimento di cadaveri una tragica ordinaria amministrazione quotidiana. Non c'è nulla di eclatante o di isteria collettiva, solo una rassegnata disperazione all'inevitabile, alternato all'aggrapparsi alla speranza, semplicemente resistendo e non arrendersi all'inevitabile. Pur essendo un film di origine televisiva, Testament riesce nella sua voluta antispettacolarità a dire cose più interessanti rispetto a pellicole più famose, cercando di essere più realistico possibile. Da recuperare.

Realizzato nello stesso anno del famoso catastrofico "The Day After" di Nicholas Meyer, un altro straziante e tristissimo racconto sulle conseguenze post-nucleari.
Il film di Meyer si concentrava di più nel mostrare gli effetti devastanti delle radiazioni sulle persone e sull'ambiente, quello della Littman invece, oltre a questo, si sofferma anche sul dramma e le sofferenze che si accusano nel perdere, sempre per gli stessi motivi, i membri della propria famiglia.
Sensibile, deprimente, poco romanzato e decisamente coinvolgente. Bravissima la Alexander, ma anche il resto del cast fa la sua parte (tra questi, si notano inevitabilmente i giovani volti di Kevin Costner e Rebecca De Mornay, entrambi destinati ad esplodere di lì a poco).

Anche se mai dire mai, è sempre un sollievo vedere che siamo stati abbastanza intelligenti da riuscire ad evitare tanta morte e distruzione.

Un film tristissimo..cupo..angoscioso..senza via d'uscita. Littman riesce nell'intento di trasmettere tutta l'angoscia per un evento che nel passato forse è stato anche vicino al compiersi..ovvero una guerra nucleare su vasta scala. Purtroppo però quotando il commento precedente il film risulta essere eccessivamente lento e statico..non c'è mai un "cambio di passo"..la storia fa leva solo sulla tristezza della vicenda e sul declino verso una fine certa ed inesorabile..senza via d'uscita. Peccato perchè a mio giudizio l'idea di base c'era anche..ma non è stata sfruttata a pieno.

Bella l'idea e bellina l'atmosfera, ma nel ricrearla hanno rallentato eccessivamente il film, che diventa così una siringa di bromuro sparata nel nostro cxxo... ma sono l'unico ad aver visto questo film?