squilli al tramonto (1952)

Un western old style ... Un ufficiale espulso dall esercito per aver ferito un collega , dopo dieci anni si riarruola ma ritrova il vecchio nemico come suo superiore ... Tratto da un racconto del prolificissimo scrittore americano Ernest Haycox , è un film di stampo molto classico girato nel 1952 . Una storia di ambito militare sullo sfondo delle guerre indiane , in cui non può però mancare un' importante sottotrama romantica , come da tradizione . Del resto la rivalità tra i due soldati nasce e poi si rinnova soprattutto per motivi sentimentali . Il regista è Roy Rowland , artigiano ormai dimenticato dai più , che gira in maniera semplice e didascalica una dignitosa pellicola in cui comunque non manca l' azione , visto che il finale è ambientato durante la celebre battaglia di Little Big Horn . E sarà proprio lì , nelle verdi pianure attorno alle Black Hills , che , mentre Custer condurrà al massacro mezzo 7° Cavalleria , la lunga rivalità arriverà al prevedibile epilogo . Il protagonista è il bravo Ray Milland , spigliato e coraggioso anche se non più nel fiore degli anni . Al suo fascino soccomberà la bella meteora Helena Carter , parecchio più giovane di lui , come si usava nel West . L' antagonista , antipatico e fellone , ha il volto di Hugh Marlowe , affidabile caratterista dell' epoca . Tra i soldatini della truppa si riconoscono poi i volti noti di Forrest Tucker e di George Reeves . Belle le selvagge locations fornite dallo Utah ed efficace la colonna sonora di Dimitri Tiomkin . Un film che mostra gli anni che ha ma merita comunque un dignitoso 6+ .

Western convenzionale che presenta, per l'ennesima volta, il contrasto bellico tra indiani e cavalleria.
A dare un po' di pepe in più qualche implicazione sentimentale e l'odio infinito tra due ufficiali.
Regia e cast fanno il loro, le scene da battaglia e il cameratismo sono presentati abbastanza bene, e la visione non ne risente.