my son, my son, what have ye done (2009)

Prima delusione personale con Herzog. Nonostante una trama promettente, un cast di alto livello e buone recensioni un po' ovunque il film mi ha annoiato parecchio, non riuscendo a coinvolgermi per niente.
La storia risulta interessante solo all'inizio per poi perdere colpi durante lo svolgimento che ho trovato troppo ingarbugliato, soprattutto nelle sequenze oniriche che non mi sono sembrate del tutto amalgamate col resto.
Ci sono ovviamente dei momenti riusciti e molto intensi, e le prestazioni di Grace Zabriskie e Michael Shannon sono davvero di elevata caratura. Bene anche la regia di Herzog che negli anni non ha perso un grammo della sua classe.
Mi riprometto di rivederlo in futuro ma al momento il mio giudizio su questo titolo è parzialmente negativo.

Si, è una gran presa per i fondelli sto film, si cade proprio in basso...tra il grottesco (stile brutta copia di Twin Peaks...mi sembra di ritrovare tra il cast anche la mamma di Laura Palmer) e il patetico..sceneggiatura scarsa e scarna veramente...scene buttate lì a casaccio!

visto ieri sera...premetto che sono un fan di lynch...

concordo con testadilatta. il film sembra uno scherzo di cattivo gusto!!!! film veramente pessimo.

come dice il prof. Z nel precedente commento: herzog cosa hai fatto???

e della turnicazione dei fenicotteri vogliamo parlarne????

bah... 2 ore buttate

Si spaccia per un film "intellettuale" per un pubblico che dovrebbe esser in grado di recepire il tutto. In realtà è povero di emozioni, significati, personaggi che non siano scontati, scene degne di nota, musica, dialoghi e tutto quello che dovrebbe esserci. Odio queste produzioni che si spacciano per quello che non sono. Dafoe? Presentato da Lynch?...andiamo bene.

Giudizio: raramente dico "due ore buttate".

Se il film è stato uno scherzo allora che il signor Herzog lo dica...
E' un film assurdo, nel peggior senso che si può dare all'aggettivo.
Dire che è un film noioso è fargli un complimento perchè a volte i film possono essere noiosi ma interessanti.
Si aspetta fino alla fine per, magari, assistere ad un colpo di coda geniale e si scopre che gli ostaggi sono........
Lo scherzo è bello quando NON dura 1.33"

Metti Herzog e Lynch insieme ed ottieni questi film stile "corazzata Potëmkin" , l'unica cosa bella è la casa del pazzo.

purtroppo lo zero non cè ...sono senza parole davvero scandaloso...purtroppo non riesco a trovare un solo pregio a questa pellicola così apprezzata da molti visto i voti alti...e pensare che solitamente sono la prima ad apprezzare le novità cinematografiche anche quando si presentano abbastanza stravaganti...purtroppo qui non ho trovato neanche un pregio davvero...pessima storia ...recitato in maniera da soap opera con discussioni inverosimili ...esasperazione del concetto che il regista vuole esprimere come un martello che batte sempre sullo stesso punto ...solo qui estremamente a rallentatore perchè oltre a essere fatto davvero male è anche tremendamente lento e palloso !!

Metti una regia particolarissima, attori fantastici ed una storia enigmatica e cosa ottieni: noia totale.

una palla totale di film..noioso dall'inizio alla fine

noioso...tremendamento noioso, non ce l'ho fatta vederlo tutto...si salva solo la fotografia...il resto...da dimenticare...

Nonostante la trama avesse delle buone aspettative, purtroppo il il film procede abbastanza stancamente senza quasi mai analizzare a fondo un qualche approfondimento di carattere psicologico sulla natura della deriva mentale del personaggio principale. Anche senza questi approfondimenti la storia poteva comunque essere raccontata in modo migliore, invece scorre piatta e monotona dall'inizio alla fine. In alcuni punti fa un po' il verso a Lynch ma come già detto da altri, sembra più un bel compitino di scopiazzatura. Da Herzog ci si poteva aspettare sicuramnete di più. Vera delusione. Mezzo punto in più solo per la fotografia.

Difficilmente mi annoio guardando un film...devo dire che purtroppo questo qui mi ha annoiato, e parecchio anche...
Ottima l'interpretazione dei personaggi...ma per il resto non mi è piaciuto per niente...lento, lento, lento, alcune(troppe) scene sono state allungate di proposito altrimenti sarebbe durato meno di un ora...
Colpi di scena 0, una volta visto come inizia, gia sai il finale a prescindere...ma non perchè vai ad intuito, ma perchè te lo mostra dall'inizio...
E poi, l'unica cosa che il film avrebbe potuto mostrare, almeno per ammazzare la noia:

SPOILER

Un film ben realizzato, intendo soprattutto da interpretazioni e atmosfere, che dissemina tanti indizi utili e fuorvianti. Si rende interessante per tutta la sua durata, malgrado alcune scene siano eccessivamente allungate di proposito. Gioca con lo spettatore, dando di conseguenza la sensazione che prima o poi potresti unire tutti i pezzi di un puzzle e scoprirne una soddisfacente sorpresina interamente personale. Peccato, prima che tutto questo succeda, il film finisce, lasciando la maggior parte degli spettatori delusi.

Herzog per me é un pò come Lars Von Trier o Gus Van Sant o lo stesso David Linch e cioé registi dai quali mi devo tenere alla larga.
So che é questione di gusti e, proprio per questo, li evito perché so che a me la roba che producono non piace. Mi ero però avvicinato a questo film a causa della buona media e per la trama che sembrava interessante. Inutile dire che mi sbagliavo. Io amo le trame lineari e le storie che abbiano un senso. Certi estetismi, come la madre del protagonista che si blocca per 20 secondi con la gelatina in mano oppure il protagonista e lo zio che guardano verso la macchina da presa per 1 intero minuto con un nano tra di loro, a me fanno veramente C-A-G-A-TE ... ma di brutto...
A parte questo la storia non prende e al minuto 55 sembravano essere passate 2 ore. Quando infatti mi sono reso conto che mancavano altri 31 minuti mi sono rifiutato di andare oltre. Tanto ormai la frittata era fatta.
Un voto e mezzo in più per Dafoe e Michael Shannon, che diventa sempre più bravo.

Voti troppo alti per questo film..soprattutto considerando che è una pellicola presentata da Lynch e diretta da Herzog. Il film si può riassumere così: un ragazzo che va fuori di senno uccide la madre e si barrica in casa dicendo di avere degli ostaggi..poi s'arrende e viene arrestato..fine del film. Gli intermezzi che dovrebbero esprimere cosa non si sa (poesia?! riflessione?!) finiscono solo per appesantire la pellicola che pur durando circa 90 minuti a tratti diventa poco digeribile. Per quanto mi riguarda una grossa delusione..non lo consiglio.

Dal connubio di due grandi artisti del cinema esce fuori un film scialbo e superficiale. Eppure le carte in regola per un buon risultato c'erano tutte: tragedia greca, gusto per il grottesco, bravi attori...eppure la storia viene sviluppata senza una vera analisi psicologica del protagonista, puntando tutto sulle cifre dell'assurdo e dell'incomprensibile.
Forse molti pensano che basti questo a fare un film "a la Lynch": personaggi impenetrabili, a volte ridicoli e certamente grotteschi; dialoghi e immagini assurde; gusto per il tetro e per i colori accesi. Ma sta davvero tutta qui l'arte cinematografica del regista di "The Elephant Man"? Dove sono le raffinate proiezioni psicologiche di "Mulholland Drive"? E il talento visivo, la suspense, l'attenzione per il sonoro di "Strade Perdute" e "Cuore Selvaggio"?
No, non ci siamo proprio: infatti questo è un film di Werner Herzog che gioca ad imitare David Lynch, ma senza averne lo stesso talento visionario e disturbante; la stessa capacità di raccontare i personaggi scavando nel loro inconscio.
Qui non c'è psicologia: il protagonista è raccontato come un puro folle che inanella uno svarione dopo l'altro, senza un logico (o illogico) principio di causa-effetto. Per non parlare degli altri personaggi: puro contorno, ad eccezione della madre, interpretata da un'ottima Grace Zabriskie che, purtroppo, ha avuto nel film meno spazio di quanto meritasse.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, inoltre, i fan di Lynch sanno benissimo con quanta cura e meticolosità il Maestro componga le scene e sviluppi il sonoro: qui, invece, troviamo una fotografia piuttosto insulsa, con un contrasto così elevato che più di una volta, sullo schermo, gli alberi o gli stessi personaggi appaiono quasi neri. Anche l'audio lascia a desiderare: il rumore delle rapide del fiume, tanto per fare un esempio, suona elettronico e risulta identico a quello di un aereo che si sente passare qualche scena più tardi.
Insomma, Herzog ha fatto sicuramente di meglio: il remake de "Il Cattivo Tenente", presentato a Venezia nello stesso anno di "My Son, My Son, What Have Ye Done", ne è la prova lampante. Spero, inoltre, che gli passi la voglia di imitare David Lynch: ogni regista ha il suo stile e il suo immaginario, perché cercare di fare ciò che fanno gli altri?

Se potessi darei 0.
Vergognoso che David Lynch presenti questa ignobilita'.

Mi aspettavo molto di più, invece è un film scialbetto permeato sottopelle da una certa ironia grottesca per certi versi piacevole ma perlopiù irritante perchè come il film non va a fondo.
Più un divertissement creativo che cerca di proporre topos e stilemi di entrambi gli autori, ma con poca vera sinergia creativa,poca vera ispirazione. La prima cosa che manca aldlà senso che naturalmente posso aver soggettivamente colto poco è l'impatto estetico esaltante che ti spinge a coglierlo. Elemento principale della cinematografia di entrambi gli autori, pur non mancando del tutto di qualche bel momento visionario,ma ora come ora per quanto mi riguarda insoddisfacente.
Grace Zabrinski(attrice feticcio Lynchiana) forse la cosa di maggior pregio della pellicola.

Da amante incondizionato del cinema ruvido, granitico, oniricoe sofferto dell'ormai scomparso Herzog, di cui negli anni ho visto TUTTO con atteggiamento sacrale, dopo il decente ma insignificante Rescue Dawn e Il cattivo tenente (un insulso pastrocchio che è risultato clamorosamente inferiore all'originale di Ferrara, che era invece un film coi co.glioni) mi sento preso ancora una volta per il c.ulo, e davvero tantissimo. Ca.zzo, non è possibile che uno storico alfiere del cinema europeo, un genio, un avventuriero, un documentarista estremo, un metacineasta e un silenzioso comunicatore come lui che negli anni ha saputo regalare alla settima arte lavori di enorme qualità visiva e personaggi dalla caratterizzazione profondita poetica maestosa si riduca ormai in pianta stabile a fare il folletto 'americano' con attori di cassetta irritanti e in pessima forma (lui, lui che ha scritturato ******* e vagabondi per alcuni suoi film maggiori) e superficialissime vicende a stelle e strisce trite ed asfittiche per compiacere un pubblico sempre più vasto e variegato. Ed è scandaloso che poi cerchi di mettere comunque la sua firmetta buttandoci dentro a caso stranezze, pennuti o visioni varie che davvero in un contesto simile di stampo semiholliwoodiano sanno di manierismo marciscente e stantio.
E non venitemi a dire che questo o il precendente sono film di genere molto migliori della media, perchè lo so anche io. Ma per uno come lui è una vergogna. Io pur essendo giovane ci sono cresciuto con i suoi capolavori.
Non c'è proprio un caz.zo da fare, Herzog è un'altro grande del passato che da un cinema magnifico, personalissimo, grezzo e indipendente se n'è andato sulla strada patinata dei dollari. Fanc.ulo a lui.

Ho l'impressione che i voti alti stiano più a premiare la coppia Herzog-Lynch che il film in se.Anch'io, ammaliato dall'unione di due grandi del cinema, che "sulla carta" appaiono essere una garanzia, mi aspettavo molto di più.
La storia, anche se non originalissima, sarebbe comunque godibile, come del resto l'interpretazione degli attori, ma la pellicola è troppo, troppo, troppo lenta, al punto da far perdere spesso il senso generale della storia.
Certo, non mi aspettavo un film dai ritmi frenetici ed azioni continue, ovviamente, ma neppure un requiem del genere.

Lentezza spaventosa, per un resoconto quasi documentaristico di una storia vera.
La ricostruzione degli avvenimenti che ruotano intorno ad un omicidio e l'approfondimento della personalità disturbata del colpevole (che conosciamo sin dall'inizio della storia) sulla base delle testimonianze, sotto forma di flashbacks, delle persone che lo conoscono bene, mentre lo stesso è sotto assedio dalla polizia nella casa dove si asserragliato con due ostaggi.
Qualche riferimento "lynchano" che produce la pellicola (David Lynch, per eventuali profani), una specie di colpo di scena "soft", a mio avviso prevedibile, la regia puntuale di Herzog e gli attori bravi, ma senza acuti particolari... prendetevi un bel caffè prima di mettervi alla visione.

Mi spiace andare in controtendenza e bocciare questo potenziale capolavoro in cui Herzog a tratti scimmiotta Lynch in modo imbarazzante.
Non c'è innesto tra due poetiche non poi così incompatibili.
C'è un personaggio "malato", la cui interiorità è, alla maniera di tanti personaggi di Herzog, "più grande della realtà". E c'è l'innesto di questo personaggio su di uno squallido sobborgo middle-up-class di San Diego, e soprattutto la figura di una madre (interpretata da un'attrice feticcio di Lynch, molto brava come caratterista) che è la cosa migliore del film.
Ci sono excursus in Perù che fanno rimpiangere terribilmente Aguirre.
C'è, sporattutto, una indagine a ritroso, in cui si capisce quanto c'era da capire dopo mezz'ora di film, e per il resto l'indagine è iperbolica, ma priva di pathos e di climax.
Invece, Herzog accumula excursus che qualcuno ha trovato strepitosi, e che invece risultano, ben che vada, stanca maniera di un autore (le stranezze sempre più bizzarre che vediamo accumularsi), e, nel peggiore dei casi, imbarazzanti prestiti da Lynch (senza giustificazione la scena del nano nella neve con Cucurrucucù Paloma interpretata da Caetano Veloso). Non aprono squarci di meraviglia sull'universo (anche di desolazione): appaiono soltanto posticci e persino incongrui.

Herzog lo amo molto, ma non nego la discontinuità dei suoi risultati (che non è iniziata ieri). A volte è magnifico, altre volte irritante.