l'urlo di guerra degli apaches (1958)

Senza pretese ed essenziale questo western di serie C diretto da Jodie Copelan alla sua unica regia cinematografica. Il regista riesce a creare un buon clima di accerchiamento in un azione che si sviluppa solamente in grandi spazi e già questa cosa secondo me è notevole, nel contempo rende serrata la storia senza tempi morti aggiungendo anche una parabola nel finale. Di sicuro gli stereotipi viaggiano che è una bellezza, ma chiedere di più sarebbe stato troppo. Clint Eastwood ha un ruolo di spicco e in futuro ripudierà questa sua esperienza.

I primi passi di Clint Eastwood nel Far West ... Un piccolo e malconcio drappello di giacche blu sta scortando verso il forte un prigioniero a cui ha sequestrato un carico di fucili a ripetizione destinati agli Apaches ... Sono riuscito a visionare una copia molto malridotta e mal sincronizzata di questo brevissimo filmetto di serie C , che ha l' unico pregio di essere uno delle primissime pellicole in cui Clint Eastwood ha un ruolo di rilievo , anche se non da protagonista . Un film a basso budget , mediocre , ingenuo e banale , con tutti gli sterotipi del caso : dagli indiani cattivi al vigliacco del gruppo , dai dissapori tra i soldati e gli ex sudisti alla loro successiva ed inevitabile collaborazione , dalla bella ragazza intraprendente alla sua immancabile love story con il maschio alfa del branco . La direzione è affidata a tale Jodie Copelan , autore televisivo qui alla sua unica prova da regista di film . Il protagonista è Scott Brady , nome piuttosto noto in quegli anni , specialmente grazie al ruolo di Ballerino Kid in " Johnny Guitar " . Clint Eastwood è invece ancora legnoso ed acerbo nella parte del giovane ex sudista rancoroso . Comunque non doveva avere un gran ricordo di questo suo lavoro , visto che pare lo abbia definito " il peggior film mai fatto " ! E probabilmente anche io , più modestamente , mi sento di condividere questa sua opinione . Per cui gli do un bel 4 .