l'uomo dal cuore di ferro (2017)

sceneggiatura debole , prima parte sull'ascesae il consolidamento del potere di Heydrich,seconda parte sull'organizzazione e la messa in atto dell'attentato contro di lui. Entrambe sviluppato in modo molto scolastico e sbrigativo .
Poi cosa incredibile Jason Clarke non assomiglia per nulla al vero gerarca nazista che era alto biondo e con gli occhi scuri , introverso e timido quanto crudele e spietato . Clalke sembra molto più massiccio e grosso , ha i capelli visibilmente tinti e un'aria da spaccone di strada , tenuto conto che il personaggio è poco sviluppato al di là delle azioni che compie ..
Film deficitario , meglio ( anche se di poco) "Missione Anthropoid" che almeno ne restituisce un ritratto più veritiero.

Dramma storico di estrema durezza che racconta di un fallimento, a meta', della lotta contro il nazismo.
Il modo di raccontare tali eventi non mi ha convinto. Il regista taglia in due il film invece di realizzare un montaggio alternato che a mio avviso avrebbe giovato.
E invece nella prima parte seguiamo la vita familiare e lavorativa di quello che diventera' il bersaglio della resistenza Polacca nella seconda parte...a mio avviso piu' avvincente.
Alla fine quello che vediamo sembra solo un insuccesso di alcuni disperati, mentre di Heydrich resta un immagine sfocata e dimenticata nella prima parte del film.

Pagine di storia così importante e complessa meritavano una narrazione più attenta e meno noiosa. Solo nelle ultime sequenze le emozioni ci assalgono, mentre del prima rimane solo qualche fotogramma agghiacciante.

Già portato sul grande schermo con Anthropoid, torna l'attentato di Praga del 1942 dove fu ucciso uno dei più grandi gerarchi nazisti, quel Reinhard Heydrich alias Il Boia di Praga, ideatore della soluzione finale contro gli ebrei. Se Anthropoid lasciava praticamente fuori la figura del generale nazista, in questo film è la figura centrale della prima, quella della formazione e della sua adesione al nazismo di Hitler. La moglie stessa sembra quasi simboleggiare la Germania, ricca ma umiliata dal trattato di Versailles e facile preda del fascino dell'ideologia di Hitler. Introduce il marito nel partito, crede di averne il controllo, ma ormai è come un cavallo impazzito senza più briglie che lo tengano.
L'impostazione data la film non mi ha convinto molto. Si privilegia la figura di Heydrich nella prima parte, risaltando anche il personaggio della consorte, ma con l'introduzione della Resistenza cecoslovacca se da una parte hai uno sguardo più completo, dall'altra ha comportato almeno due svantaggi. Il primo è con Anthopoid stesso che lascia volutamente Heydrich fuori dal discorso, se non come obiettivo del commando. L'altro svantaggio e nel trattare la figura del gerarca che viene non dico interrotta ma quasi e sacrificando sull'altare il personaggio della moglie che pressochè scompare. Uno sguardo più a 360 gradi ma a scapito dei personaggi. Sia da una parte che dall'altra.