lo and behold - internet: il futuro e' oggi (2016)

Herzog analizza una delle invenzioni più rivoluzionarie della Storia dell'uomo(nel bene e nel male)partendo dalla sua creazione fino alle possibili conseguenze future,anche in relazione a eventuali catastrofi ambientali e l'abbandono della Terra.Come di consueto ascolta con imparzialità ogni interlocutore,e non manca di fantasia nè ironia nel porre i propri quesiti,ma rispetto ai suoi documentari precedenti e soprattutto alla materia trattata il risultato non si eleva al disopra di un classico documentario,più didascalico che intrigante.Anche se non mancano tocchi ironici(i monaci tibetani che twittano,la convinzione di Herzog che le macchine non potranno mai girare film belli come i suoi)e inquietanti(l'idea che un domani le future generazioni possano fare del tutto a meno dei contatti con gli altri sostituendoli con internet,cosa tutto sommato già iniziata...).Il titolo fa riferimento al primo messaggio inviato fra due computer nel'69:si doveva trasmettere la parola "login" ma dopo LO il sistema andò in crash.Musiche tra gli altri di Mark Degli Antoni,a tratti un pò enfatiche.

Molto buono, ed ha pure qualcosa dello stile di Gibney.

Offre più di una riflessione (senza Internet tutto il mondo sarebbe in crisi) e di una inquietudine (l'episodio sul cyberbullismo con la famiglia è tosto, come sapere che una coppia sudcoreana ha fatto morire il proprio figlio non dandogli cibo perchè troppo impegnata a videogiocare...); ben fatto e documentato (si intervista pure un vero ex hacker), conferma la vocazione di Herzog (al quale auguro di esser immortale) ad esser grande e poliedrico.

Il sapere che dei robot calciatori potran esser più bravi di Ronaldo inquieta un pò, ma la cosa apre anche un bel panorama (aiutare le persone bisognose, stare in situazioni che per l'uomo sarebbero mortali, ecc.).

Comunque ne quoto una delle morali filmiche: il problema spesso è la gente, non la tecnologia.

Qualche spunto interessante, ma, alla fine, è un documentario molto classico; niente a che vedere con altri documentari di Herzog.

Difficile da seguire in alcuni tratti (almeno io non sono un informatico). Per il resto molto bello, ma non avevo dubbi.