l'impossibilita' di essere normale (1970)

Un miscuglio sapientemente classico di dramma e comicità, di commedia e cinema politico. Racconta le turbolenze anti di una università americana, attraverso alcuni personaggi: chi vuole diventare professore ma continua ad avere uno sguardo critico sul mondo capitalistico, la ragazza ribelle ma che vuol vivere sullo stile della borghesia, chi rifiuta il Vietnam in piena infatuazione hippie. Una pellicola non banale, multiforme, sfaccettata, che racconta le contraddizioni giovanili e politiche dell'America della contestazione universitaria e di Berkeley, del Vietnam, del sogno hippie. Una visione consigliata.

Piuttosto particolare nella sua miscela fra commedia e dramma, questo film riesce a non mostrare i soliti stereotipi delle pellicole di quel tempo, tende anzi a farne una leggera parodia, ma descrive con una certa acutezza gli umori del tempo fra chi vuole cercare di scendere a compromessi con il conformismo imperante, chi si barcamena fra contestazioni studentesche e sogni da piccolo borghese, chi vuole fuggire dalle proprie responsabilità. Una galleria di personaggi disegnata con arguzia curando anche le figure secondarie, banalizzandole il meno possibile. Potrà sembrare datato per tempi e luoghi ma ci si riflette un attimo, nemmeno tanto. Se poi lo si giudicherà comunque datato, vale la pena se non altro per l'interpretazione di Gould, da applausi.