la preda (1974)

In un paese esotico con poco rispetto per le leggi (e per le donne) il solito triangolo amoroso lui, lei, l'altro nato tra una spirale di criminalità, genererà dei drammi. Paolella, altro regista navigatore dei generi, dimostra di metterci impegno ma si denota una svogliatezza proprio nella sceneggiatura che pare vada avanti alla come viene. La bellezza della divina Zeudi Araya fà immancabilmente la differenza, ma non basta a regge da sola tutto il film. Nonostante anche la presenza di due solidi attori come Montagnani e Gasparri la pellicola, quasi del tutto priva di un intreccio narrativo vero e proprio, non arriva mai davvero a momenti incisivi e non porta a nulla una timida critica alla condizione della donna in alcuni paesi sottosviluppati.
Non brutto ma nulla da ricordare tranne qualche location.