delitto sul po (2001)

E' un lavoro sperimentale, molto lontano dai canonici codici cinematografici. Un progetto nato come una sorta di mini corti di trenta secondi ciascuno (così sono spiegati le numerose "pause" in nero), diventato poi un film, se così può essere definito. C'è una storia molto esile, un morto ammazzato, indagini che si concludono con l'arresto di tre presunti colpevoli. La cosa interessante, con il suo consueto stile estremamente frammentario, anzi antinarrativo è una denuncia nemmeno tanto nascosta dal circo mediatico che si crea intorno, tanto che il morto in questione ogni tanto appare sullo sfondo delle acque del Po, quasi esibito. Riflettendoci è un po' come vedere i tantio Porta a porta e simili su casi scottanti, con morti che non possono essere seppelliti, sull'analisi dei colpevoli o presunti tali, sulla pericolosa abitudine di celebrare processe fuori dalle aule del tribunale. E' un lavoro da cui possono scaturire altre riflessioni o interpretazioni, non un film per tutti (decisamente sconsigliato ai puristi del genere o bimbominkia), ma che può piacere soprattutto agli estimatori di Rezza.

Un film assurdo in pieno stile Rezza. Una sorta di folle parodia di ogni genere, del cinema e di ogni forma di rappresentazione che sia narrazione.
Il cortometraggio è forse la dimensione più adeguata per Rezza, senza contare le sue ineguagliabili performance teatrali. Un film interessante ma non eccezionale.

Secondo lungometraggio di Antonio Rezza.
Testo inesistente, negazione della sceneggiatura, antinarrazione ed anarchia derisoria.

Decisamente meglio a teatro, tra una decina d'anni probabilmente non avremo più la possibilità di ammirarlo in spettacoli quali Bahamut, Fotofinish, IO o 7-14-21-28 e rimpiangeremo forse l'ultimo grande genio.

Folle e poetico, sperimentale, originalissimo e geniale. Indescrivibile, delitto sul po è un film che non piacerà a tutti , ma quelli che hanno un poco di sensibilità artistica e poetica lo troveranno irresistibile ed indispensabile.