condannato a nozze (1993)

Con i primi due film Giuseppe Piccioni si era imposto come uno dei maggiori esponenti del minimalismo italiano...ora però spiazza tutti uscendo dagli schemi. Realizza infatti una pellicola che tra commedia e dramma ci mette di mezzo anche il surreale ed un pizzico di fantastico dove il protagonista (un inarrivabile Sergio Rubini), combattuto tra la fedeltà alla moglie e l'essere libero di avere tutte le donne che vuole, si sdoppia. Questo non è solo un riferimento al mito del Dottor Jeckyl e Mr. Hyde ma anche una metafora di quello che sarebbe il desiderio, più o meno recondito, di tutti gli uomini. I dialoghi riescono al meglio a rappresentare questo bizzarro quadro dove si ride ma si riflette pure sui rapporti di coppia, come a dire che non è giusto tradire ma anche l'eccessiva fedeltà può essere un danno. Il regista ascolano lavora sapientemente anche sulla differenziazione cromatica della rappresentazione dei due lati del protagonista: rosso per il fedifrago, bianco per il fedele! Completa tutto un nutrito cast dove tutti forniscono una convincente prova. Da vedere!