7 giorni per cambiare (2014)

Strizza l'occhio in maniera plateale ad Allen ma il personaggio di Conrad è ben lontano dagli stereotipi nevrotici del regista neyorchese. Conrad è un ricco, viziato scansafatiche, non proprio il personaggio che mi susciti empatia, perchè ha quelle derive parassitarie che francamente detesto. Certamente l'evoluzione del personaggio è abbastanza interessante perchè si parte dal presupposto che non vorrebbe cambiare, ma deve farlo per non trascinarsi nel fondo di quell'abisso esistenziale in cui è finito. Si sorride in maniera amara e se non altro il finale non si può certo definire lieto.

A tratti monotono e pesante,devo però ammettere che non è un lavoro da disprezzare o da evitare,Peter Glantz,costruisce una pellicola che per certi versi mi ricorda il cinema francese,parte da uno spunto tutt'altro che nuovo,sviluppandolo in modo non scontato e senza cadere nel melenso,riuscendo a creare situazioni che fanno sorridere infarcendo il tutto con dialoghi brillanti ( ma non troppo).
Stile retrò affascinante,buona fotografia, inquadrature azzeccate e cast tutto sommato soddisfacente,non delude neanche l'accompagnamento musicale.
Certo a tratti appare un po' troppo pretestuoso nel suo voler essere sofisticato ad ogni costo ( senza averne le basi), però tutto sommato arriva alla sufficienza,nulla di memorabile ma meritevole di una visione.

Commedia patinata snob, con precisi rimandi al cinema francese, citazionista e con voce narrante fuori campo che amplifica le emozioni del protagonista, facendolo però sembrare troppo pseudo intellettuale, cosa che personalmente gradisco poco.
La regia di Glanz sembra ispirarsi alle storie raccontate da Allen, almeno per quello che riguarda la caratterizzazione dei personaggi, perfino la colonna sonora ricorda per certi aspetti quelle usate dal regista newyorkese.
Ma al di là di tutti questi aspetti che sembrano indirizzare la storia verso sensazioni non positive, poco propense al coinvolgimento per via di una staticità nel ritmo, tutto sommato strappa la sufficienza poichè in corso d'opera diventa più lineare e meno frivola di quanto sembra. Cast sufficiente.
Non malissimo ma poteva essere migliore.

Regia affascinante e una fotografia calda e appropriata non perdonano un film che vuole essere diverso, diciamo sofisticato lontano dalle commedie dei nostri tempi, senza volgarità, gag ridicole e buoni sentimenti.
Purtroppo però la pellicola a lungo andare stanca e ci si annoia vedendo personaggi che fanno cose ma le fanno con classe e leggerezza.