making a murderer - stagione 2 (2018)

Se la prima stagione era centrata sul processo di Steven Avery e e le vicissitudini giudiziarie di suo nipote Brendan, questa seconda stagione possiamo dividerla sotto ue aspetti: un processo al processo della prima stagione che scatenato polemiche negli Stati Uniti e non solo dopo la messa in onda ed il secondo aspetto che il nuovo avvocato Zellner ha messo in evidenza, cioè un'arringa difensiva verso il pubblico che in questa seconda stagione è un a specie di giuria virtuale. Ora personalmente parto dal presupposto che processi devono essere celebrati nelle aule dei tribunali e non su piattaforme digitali. Nel nostro piccolo italico ancora presenti sono i plastici di Cogne ed il delitto Kercher. Però va detto che il sistema giudiziario degli Stati Uniti è allucinante, come il nostro ma per motivi diversi. A prescindere dai casi trattati, se viene condannato un innocente è difficile venirne fuori. Sembra che il sistema stesso faccia quadrato e non ammettere mai i suoi errori sia in buona o in malafede. C'è la famosa frase "aldilà di ogni ragionevole dubbio" e basta solo un po' di buon senso che oggettivamente i dubbi sono troppi per non avere una revisione sempre negata, quasi come un pilota automatico. C'è quindi da biasimare entro certi limiti la Zellner, donna fredda, dura, ma un po' troppo diva per i miei gusti, se cerca un mezzo aldifuori delle aule per far valere le ragioni del suo cliente? E' un quesito a cui non mi sento di rispondere.