transfert (2017)

Piccolo budget, location quasi interamente in interni, la psicoterapia come elemento centrale e nemmeno una goccia di sangue. Eppure la struttura della scenegiatura e la semplicità della messa in scena crea un meccanismo di forte empatia con il protagonista ed i pazienti che di volta in volta si rivolgono a lui. Atteggiamento compassato, ma sicuro e rassicurante nei confronti della sua eterogenea clientela, il film si avvale soprattutto da dialoghi ben scritti, una buona interazione fra gli attori che ci conducono nei meandri della mente di un uomo che, rimosso i traumi del suo passato, e gradualmente perde serenità e sicurezza sul lavoro. Un film particolare ed atipico nel panorama del cinema italiano attuale. Come opera prima bisogna aggiungere che il biglietto da visita è rassicurante e fa ben sperare, soprattutto per coloro che davanti a budget ridotti all'osso, possono riuscire con professionalità ed una buona idea di base a raggiungere buoni risultati come Transfert.

Valido, il genere di film che in Italia difficilmente si fa : una buona sceneggiatura sorretta da discreta prova degli attori , anche se a livello fotografico non sempre mi ha convinto. Comunque merita la visione .