senza santi in paradiso (2013)

Diversi commenti certificano che il senso del cinema è andato a farsi benedire...

Il film di Lowery deve molto a Malick, nelle atmosfere e nel racconto delle tragedie della periferia americana (vedi "La rabbia giovane"): ma in quella delicatezza di inquadrature, in quel montare della tragedia, nel trionfo inarrestabile dell'impossibilità il film è un piccolo gioiello di dramma e vita, lutto e amore.

Recuperato questo film drammatico, rimasto particolarmente affascinato dalla trama, dalle sue sfacciettature varie e come questo fare romanticismo interseca con le vicende "accadute". Un film intenso, cupo, freddo com'è la sua fotografia.
Affascinanti location e relative scenografie dell'aperti stati del sud USA..

Rooney Mara: l'attrice piace e convince, ha il suo fascino e carisma, sono passati 9 anni da oggi, ha qualcosa che mi piace.
Casey Affleck: gran attore, personalità. convincente

Il regista, arriva con questo film, al suo apice della sua filmografia, scrive e narra un film molto impegnativo e importante capace di vincere anche vari premi.
Lo ha trasmesso in modo drammatico, freddo, diretto, come se tutto fosse una possibile storia vera. Ricercate location e fotografia.

Un drammatico per pochi.. un gran film targato Sundance Festival !!

"Senza Santi in Paradiso" è un film dai ritmi lenti, con atmosfere e momenti visivi alla Malick ed è per questo che molti non lo hanno apprezzato, ma Lowery mette il suo tocco personale in una vicenda non troppo originale ma ben realizzata, con la provincia statunitense che diventa uno dei protagonisti principali. Uno dei riferimenti di Lowery è "Gang" di Altman, non a caso nel cast c'è l'ottimo Keith Carradine che è stato il protagonista Bowie nel film del 1974. Molto bene Affleck, Mara e Foster.

L'aspetto che mi è piaciuto di questo film è il contesto indefinito dove si svolge la vicenda, una dimensione senza tempo che si sposa con l'atmosfera da tragedia shakespiriana che coinvolge i due amanti, un destino già scritto malgrado la purezza del sentimento che li lega in maniera indissolubile. Tra il tono leggermente western e più di un'allusione al cinema di Malick, la vicenda lavora poco sulla narrazione e molti di più sui personaggi e non solo sui protagonisti, Casey Affleck e la Mara. Infatti anche le figure secondarie, ma fondamentali come Carradine e Foster (il migliore secondo me) regalano a livello collettivo delle ottime intepretazioni. Certamente il ritmo è molto compassato e lento, ma va bene anche così.