rose rosse per il demonio (1973)

Nonostante siano già arrivati gli anni '70 la Hammer insiste nei film in costume (tuttavia l'avvento del nuovo decennio si denota nella presenza di qualche scena di nudo). E' un thriller-psicologico che definisco impeccabile quanto a scenografie ed atmosfere: un segno distintivo della Hammer quale le lugubri ambientazioni gotiche qui è reso al meglio grazie anche alla solida regia di Sykes. Tutto molto suggestivo. Il problema è una sceneggiatura poco ispirata, dai risvolti prevedibili e priva di colpi di scena che va avanti macchinosamente e stancamente. Giusto un finale particolarmente truculento gli fà raggiungere una risicatissima sufficienza che gli concedo più che altro per nostalgia. Per completisti della Hammer.

C'è sempre il marchio Hammer in questo Rose rosse per il demonio, con un'atmosfera prettamente gotica dai forti tratti morbosi, però non si sconfina mai con l'horror, semmai è il thriller l'elemento dominante con lo studio della malattia mentale e il rapporto morboso che lega i due figli del barone. Fratello e sorella che si attraggono senza saperne il motivo, mentre un assassino fa strage di giovani donne del villaggio. Sicuramente la Hammer vedeva che i gusti stavano cambiando, tuttavia pur avendo un impianto di base non privo di buoni spunti, finisce per scontentare i puristi dell'horror o del thriller. Un ibrido che ha diversi limiti anche se l'idea è buona.

Una pellicola della Hammer uscita ormai nella fase calante della nota casa di produzione inglese,che sorprendentemente si rivela di buonissima qualità.
Sceneggiatura interessante che si allontana dai classici orrori gotici privilegiando invece paure e orrori più reali e tangibili,che vanno a concludersi in un finale violento e pessimista.
Qualche svarione non manca però alla fine la storia si rivela più originale del previsto.
Niente male l'aspetto tecnico,bella la fotografia e ottima anche l'ambientazione e l'atmosfera come di consueto abbastanza cupa ed affascinante.
Di contro possiamo trovare forse una regia non proprio perfetta che dilata eccessivamente l'azione e che a tratti genera noia.
Non eccezionale neanche la recitazione,che escluso Patrick MacGee,non brilla particolarmente.
Una piacevole sorpresa,merita un recupero.

Tardo Hammer psichedelico e morboso, decisamente interessante nonostante i dialoghi piuttosto poveri.

Sinora il migliore tra i film di Sykes da me visionati; il difetto principale dell'opera è che è però sin troppo confusa, pure negli ultimissimi minuti finali, dove non si comprende a fondo il perchè degli avvenimenti.

Ad ogni modo è un lungometraggio molto curato registicamente e bello visivamente, che cigola ed arranca un pò sul narrato.

Bravi gli attori.

Vale una visione.