prossima fermata fruitvale station (2013)

Buona ricostruzione di una vicenda realm,ente accaduta.
Mi è piaciuto il protagonista, mai sopra le righe e il ritmo giusto della narrazione.
Niente di sconvolgente, ma una visioner dignitosa.

Purtroppo l'inserimento di una scena tratta dai fatti reali piazzata proprio all'inizio del film rovina completamente il finale per chi non conoscesse la storia, e diminuisce l'impatto drammatico della stessa. Un altro punto negativo è l'inserimento di alcune scene non del tutto necessarie per la caratterizzazione di un personaggio non proprio dai tratti angelici, ed anzi, con una storia piuttosto grigia e criminosa.
Nonostante questo, tuttavia, il messaggio del film passa: belle performance da parte degli attori, buona fotografia, ottima realizzazione dei fatti.
Nel complesso è un film che poteva essere molto meglio, ma che con un budget a dir poco irrisorio fa quello che doveva fare senza troppi drammi e scene strappalacrime.

Pellicola semi documentaristica un pò sonnacchiosa, racconta gli ultimi giorni di vita del giovane Grant, un poco di buono, tramite una narrativa piuttosto soporifera e senza elementi intriganti.
Stai per addormentarti quando l'ultimo quarto d'ora suscita una potenza emotiva non da poco, ripercorrendo gli ultimi attimi di un inspiegabile omicidio, frutto di insensata e gratuita violenza da parte dei piedipiatti.
Per fortuna, Grant non è santificato... tutt'altro e, nonostante un doppiaggio poco convincente, il personaggio è ben sviluppato, grazie soprattutto ad un'eccellente prova di Michael Jordan.

Ricostruzione molto interessante dell'insensato omicidio del giovane ventiduenne afroamericano Oscar Grant avvenuto la notte di capodanno del 2008 per mano di agenti di polizia di Los Angeles. Quasi di stampo documentaristico, non privo di qualche ingenuità di troppo soprattutto nella rappresentazione di un protagonista forse eccessivamente priva di ombre. Ottimo cast, su tutti un sorprendente Michael B. Jordan ed Octavia Spencer.

Discreto film che ha il difetto di dilungarsi troppo in alcune parti e in alcuni dialoghi.
Poteva essere sicuramente più incisivo.

R.I.P Oscar Grant.

E' nella semplice forza della rappresentazione documentaristica del film il valore positivo di questo film, che lungi dal santificare Oscar Grant, offre una rappresentazione umana del personaggio in cui gli errori del passato e le difficoltà presenti non lo distolgono dal tentativo di rimettersi in carreggiata. Ecco quindi che la casualità crudele del destino gioca un tiro mancino ai buoni propositi. Bravo Jordan, si appropria del personaggio e lo conduce verso il tragico finale con estrema misura, non andando mai sopra le righe e soprattutto creando una buona empatia fra lo spettatore ed Oscar.