miral (2010)

Film sulla scia di Gitai, anche se girato in maniera più classica e convenzionale, meno indipendente.

Non si abbraccia magari proprio tutto l'argomento del conflitto, dando probabilmente alcune cose per scontate, ma si apprezzano interpretazioni e trama, tutte incentrate su scontri, sia dal punto di vista relazionale, sia riguardo quelli tra Palestina e Israele.

Cinema abbastanza impegnato, con alcune caratterizzazioni banali,altre più credibili e qualche salto temporale di troppo.

Comparsate di Dafoe e della Redgrave.


Abbastanza sottovalutato.

Un bel passo indietro Schnabel. Forse annebbiato dai legami personali, dirige una pellicola senza timone sceneggiata in maniera elementare. Ora, siccome di soggetti latentemente documentaristici se ne sono visti a iosa, sarebbe bene assumersene carico condensando molta sostanza nel soggetto; la difficoltà vera è poi riuscire a filarla attraverso una sceneggiatura limpida e una regia penetrante. In Miral non vi è niente di tutto questo. Ci troviamo di fronte, piuttosto, a un racconto strettamente personale, autobiografico, ma senza veri contenuti, ed è inaccettabile se aggiungiamo la connotazione politica che vi è dietro, anzi, dovrebbe. Senz'arte né parte e gli attori né aiutano, né possono essere guidati. Un buco nell'acqua.

La bella Freida Pinto non fa volare un film che non si espone più di tanto facendo uscir fuori più le storie dei personaggi che la tragedia e le assurdità del conflitto.

Questo film non mi ha del tutto convinta. Ispirato al romanzo biografico della sua compagna Julian Schnabel dirige un ottimo cast tra cui spicca Freida Pinto, ma il film non conquista forse a causa del troppo buonismo, della ricerca della lacrimuccia e del tocco davvero poco graffiante. Un film che non affonda come ci si aspetterebbe.

Pensavo peggio di questo film invece devo dire che a parte un pò troppo buonismo, si lascia vedere, ha ottimi attori, bellissime musiche, una regia sobria ma efficace e ben montata, l'unica cosa è che ci si può un pò perdere nell'arco di una narrazione che passa dal 1947 fino al 1993, il film poi è così poco "politico" e lascia ad ogni spettatore la libertà di scegliere e giudicare, che può apparire un pò troppo neutrale o "svizzero", anche se mette sul tavolo tutti i fatti principali, senza ometterne nessuno e questo è un pregio in epoca di revisionismi, come poteva prevalere un facile cattivi contro buoni, tutti hanno difetti e tutti sono umani, certo la scritta finale è ben chiara su chi non ha onorato quegli accordi del 1993 che portarono ad un passo dalla pace...e qui si parla di storia non di verità politiche.

La cosa migliore del film è la straordinaria somiglianza tra Freida Pinto e Rula Jebral. Null'altro direi.

non male ma da schnabel mi aspettavo sinceramente di più.l'attrice fa del suo meglio ma...manca quella cosa in più che avevano gli altri lavori.bah, meglio come pittore và...