l'agente segreto regia di Alfred Hitchcock Gran Bretagna 1936
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l'agente segreto (1936)

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locandina del film L'AGENTE SEGRETO

Titolo Originale: THE SECRET AGENT

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiJohn Gielgud, Madeleine Carroll, Peter Lorre, Robert Young

Durata: h 1.23
NazionalitàGran Bretagna 1936
Generepoliziesco
Al cinema nel Maggio 1936

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Trama del film L'agente segreto

Si fanno passare per marito e moglie, ma, in realtà, sono agenti britannici arrivati in Svizzera per sopprimere una pedina nemica. Un uomo, scambiato per un agente nemico viene ucciso per sbaglio, poi il vero bersaglio viene individuato.

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Voto Visitatori:   7,14 / 10 (7 voti)7,14Grafico
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Voti e commenti su L'agente segreto, 7 opinioni inserite

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DarkRareMirko  @  03/10/2017 02:09:36
   7 / 10
Nulla di trascendentale ma comunque un film vedibile; qui sir Hitch mischia lo spionaggio a momenti umoristici (tutti quelli con Lorre) ed il carrozzone di una storia altrimenti sin troppo lineare sta tutto sulle spalle di un giovane, bravo ed irriconoscibile Gielgud.

Carino ma Alfred lo si ricorda per altro.

Filman  @  13/03/2017 19:42:33
   9 / 10
Nella sua continua sperimentazione e nel suo irrefrenabile rodaggio del genere spionistico, Alfred Hitchcock trova anche l'accortezza di fare un passo indietro e guardare alle origini inequivocabili del genere, sfruttando gli stereotipi più ufficiali e riconoscibili sulle spie (impiegati nazionali, sotto copertura, manovrati da piani preposti e destinati ad innamorarsi), per umanizzare il contesto, appesantendo psicologicamente i protagonisti attraverso una forma chiaramente comunicativa e in grado di enfatizzare il tormento interiore, quel peso della realtà che in THE SECRET AGENT da linfa nuova ai personaggi principali del thriller con agenti segreti, fatti di carne, ossa, coscienza e rimorso nell'ulteriore precoce rivoluzione del genere ed ennesimo capolavoro, tanto imponente nel suo impianto narrativo quanto straordinario nel suo linguaggio cinematografico, ricco di sequenze sintattiche che esprimono la maturazione del maestro britannico nell'utilizzo anticonvenzionale del sonoro, nel montaggio alternato e nella costruzione di immagini impressionistiche.

Goldust  @  24/09/2014 18:28:41
   7 / 10
Non riesco a considerare questo film di spionaggio dai tratti somatici sorprendenti ( tanto humour, forse troppo; una certa leggerezza nel trattare temi alti come la morte ), come un'opera perfettamente riuscita, nonostante annoveri al suo interno un paio di sequenze di alta scuola registica come quelle in Chiesa e nella fabbrica di cioccolata. Tra i tanti simpatici protagonisti spicca il "generale" di Peter Lorre, spassoso ed inquietante quanto basta.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  30/04/2009 21:38:30
   7 / 10
50° film di Hitchcock che vedo. "Amore e Mistero" o "L' Agente Segreto", film del '36, si colloca tra "Il Club dei 39" e "Sabotaggio" (bellissimo anche quest' ultimo sempre del 1936) ed è un altro film di spionaggio - in realtà molto convenzionale - dove si intravede già la formula vincente della spy-story rosa che userà nel capolavoro del periodo americano con Cary Grant. Stavolta ho ben poco da dire sul film in questione, da menzionare la notevole perizia tecnica (Murnau docet) e un eccellente Peter Lorre nel ruolo del villain semi-affabile.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  17/06/2008 21:38:01
   7 / 10
Hitchcock continua ad affinare la sua arte nel rappresentare la suspence, sfruttando il filone spionistico. In questo caso ci si allaccia ancora più apertamente all’attualità politica dell’epoca (1936), visto che si cita apertamente la Germania come fonte di azioni torbide (Hitler aveva già fatto vedere di che pasta era fatto). Anche con questo film si cerca di mescolare allo stile thriller anche altri filoni come nel “39 Steps”. Il protagonista è ancora più bello e affascinante e ha l’aspetto del classico rubacuori elegantissimo e di belle maniere, tipico degli anni ’30 (in Italia avevamo De Sica). Viene affiancato da un’avvenente bionda elegante e sportiva, tipica anche lei del bel mondo dell’epoca. Entrambi sembrano poco tagliati per il mestiere di spie e questo serve per creare situazioni ironiche, oltre che erotiche. Per completare si aggiunge un personaggio nuovo nei film di Hitchcock: si tratta di un tipo mezzo giullare, messicano, donnaiolo, un po’ comico ma all’occorrenza cinico e spietato. Un insolito Peter Lorre dimostra in questa parte la sua grande versatilità e bravura. Il fatto che non sia inglese e non appartenga alla middle class, permette di creare una figura che sta dalla parte “buona”, ma che può arrivare a commettere azioni “cattive”, salvo poi essere “eliminato” alla fine, quando l’ordine viene ristabilito.
Il contrasto fra persone normali dall’aspetto pacifico, le vicende “leggere” e il contesto di una guerra in corso con l’uso di mezzi violenti e estremi, introduce la novità stilistica di questo film: l’inserimento del tema del conflitto etico all’interno di un film thriller. Prima di tutto si riprende il tema molto caro a Hitchcock dell’inganno dato dalle apparenze. I due agenti segreti pensano di essere sulle tracce del loro uomo, tutti gli indizi concordano, addirittura assassinano questa persona (a dire la verità è Lorre che esegue, visto che il bel protagonista si era tirato indietro per motivi di coscienza), per poi scoprire che non era quella giusta. Ecco allora che scatta nei due protagonisti la coscienza etica che ripudia simili atti anche se a buon fine. Ma la ragione di Stato richiama di nuovo le loro coscienze a laceranti decisioni. Addirittura si arriva alla scena in cui lei (la buona) punta la pistola contro lui (l’altro buono) per impedire che uccida il cattivo! Meno male che c’è la finzione cinematografica (un incidente ferroviario) che toglie le castagne dal fuoco e risolve tutto.
Oltre a coinvolgere ancora di più lo spettatore nella storia (cosa si avrebbe fatto noi al loro posto?), il tema del conflitto etico rispecchia una questione politica molto sentita all’epoca. Infatti l’espansionismo di Hitler poneva l’Inghilterra davanti alla scelta se utilizzare o no maniere forti. La lezione della I Guerra Mondiale era stata devastante e la maggior parte dell’opinione pubblica non desiderava affatto una nuova guerra. Il pacifismo era molto forte. Per questo i dubbi e le titubanze dei protagonisti del film erano una trasposizione di dubbi e titubanze dell’opinione pubblica britannica. Senza contare che Hitchcock, essendo cattolico, era molto sensibile ai temi etici.
Il fim si mantiene abbastanza in equilibrio fra le due opzioni, senza privilegiare o scegliere nessuna, grazie appunto agli artifici della sceneggiatura. Tutto ciò fa il solito film interessante, divertente e di ottima fattura a cui Hitchcock stava abituando le platee di tutto il mondo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/06/2008 21.07.22
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Pink Floyd  @  13/11/2007 00:50:07
   6½ / 10
Uno dei pochi che non mi ha convinto pienamente dell' Hitch made in U.K. .
Per il resto mi trovo perfettamente in linea con il commento di Crimson.
Davvero un peccato aver sprecato un personaggio ilare come quello del generale sudamericano per questa pellicola minore.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/12/2007 20.46.34
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Crimson  @  14/03/2006 17:53:15
   6½ / 10
Più che di un poliziesco si tratta di un film di spionaggio, ricchissimo di humour soprattutto nella prima metà e decisamente più movimentato nella parte finale, con un epilogo sul treno molto buono.
Divertentissimo il personaggio del Generale Pompilio Montezuma ecc.. (ha un nome chilometrico e lo pronuncia per intero ogni qualvolta si presenta a qualcuno) col suo inglese scapestrato. Per il resto la trama è piuttosto lineare e non ci sono molti colpi di genio. Comunque un film discreto anche se Hitchcock ha fatto decisamente di meglio in quel periodo.

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