i am jane doe (2017)

C'è un tema scottante di fondo che viene trattato specificatamente in questo documentario, ma ci anche e più grandi implicazioni attorno a tale problematica. Si parla di tratta di minori pubblicizzatti su un sito come Backage.com ovviamente mascherati in maniera che non sembrino tali, tuttavia la domanda che ci si pone é: fino a che punto vale la libertà d'espressione, se tale libertà viene usata come scudo per condurre attività criminali. Qui non si tratta nemmeno di prostituzione, anche perchè il termine stesso è utilizzato in maniera forse troppo impropria. Qui non si tratta di punire un sito che ospita gli annunci di una escort professionista che liberamente ha scelto di fare questo lavoro. Qui si tratta minori che vengono contro la loro volontà venduti nel mercato del sesso. Questa non è più prostituzione, è pura e semplice schiavitù. Se il documentario ha l'indubbio merito di trattare in maniera abbastanza esauriente i casi delle varie vittime di questa tratta infame, meno tempo dedica alle implicazioni di una modifica leglislativa che potrebbe portare limitazioni alla libertà d'espressione. E' questo il limite di tale dcouemntario che tuttavia fa notare una contraddizione di fondo del sistema legislativo americano tra la (giusta) volontà di tutelare la libertà d'espressione, ma di non riuscire a controbattere crimini che si nascondono dietro questa libertà.