get on up (2014)

Come riassumere in due ore e qualcosa la vita di una persona? Soprattutto se si tratta di una star?
E' questo il problema principale che devono affrontare tutti i registi quando si affacciano ad un Biopic, la cosa più facile da fare è quella di evidenziare i fatti più importanti, ed è questo che fa il regista di Get on Up, ma come detto prima è la cosa più facile.
Quindi?
Beh quindi il film risulta piatto, senza spessore e a dirla tutta è anche un po' confusionario come se tutta la pellicola non avesse lo stesso filo logico, come se il regista volesse osare quel qualcosa in più ma non lo fa.
Niente di orribile per carità anche perché alla fine rimane la musica eccelsa che vi farà muovere il piedino e la grande prova di Boseman.

Il biopic in se non é nulla di eccezionale, anzi pecca parecchio, la narrazione è un po confusa, e nonostante le oltre due ore di durata, molto viene tralasciato, non approfondito. Il voto positivo é soprattutto per i pezzi di James Brown, per la buona performance del protagonista, che descrive il cantante come arrogante ed egocentrico, spesso anche odioso. Discretuccio biopic, ma con un personaggio del genere si poteva fare decisamente di meglio, anche se pezzi come "Please, please, please" e "Sex Machine" fanno sempre la loro figurona.

Un film che mi ha fatto interessare di più alla figura del noto cantante che rivoluzionò il modo di fare musica all'inizio dei '70.
Si tratta di un biopic che cerca di cambiare un po' le carte in tavola con una struttura narrativa a metà tra le scatole cinesi e l'abbattimento della quarta parete, dove un divertito e convincente Chadwick Boseman (che interpreta "Gieeimssbraaun") a volte si rivolge direttamente alla camera per spiegare alcuni passaggi.
I comprimari sono di un sufficiente contorno, con alcuni che si limitano proprio al compitino e altri migliori come il compassato Nelsan Ellis (Bobby Bird nella pellicola).
Da sottolineare, inoltre, la validità e l'utilizzo della musica, che sottolinea le varie performance di Brown in maniera puntuale e abbastanza coinvolente.
Un buon prodotto.

Buon biopic su una figura storica e controversa come quella di James Brown, film a noi arrivato "sottovoce" e che quindi non sta ricevendo le giuste attenzioni.
Chadwick Boseman davvero bravo in quanto si scatena in performance fisiche per poi passare spesso a delineare le varie sfaccettature della personalità di Brown: egocentrico ed arrogante, spesso violento e dispotico, carismatico e simpatico...infine depresso e sentimentalista, è da ricordare infatti che il "Padrino del Soul" ebbe innumerevoli problemi di droga e con la giustizia.
La mia conoscenza del personaggio e del musicista si limitava a qualche canzone famosa ed un minimo di nozioni, come con ogni biopic questo film mi ha permesso di saperne parecchio di più (il minimo necessario) che fa sempre piacere...nonostante non impazzisca per quella musica.
Film ben fatto ma purtroppo abbastanza lungo per la mia sopportazione, la prima parte è veloce e simpatica mentre nella seconda si fa più pesante rispecchiando del resto le fasi oscure di Brown.

Cercando di fare qualcosa di veramente diverso da un convenzionale biopic non è facile (di questa stagione mi viene in mente così a caldo solo Turner di Leigh). Si finisce in fondo a essere, nella sostanza, convenzionali. La durata del film è piuttosto corposa, non c'è dubbio, ma James Brown ha avuto una vita talmente densa che anche tale durata è troppo scarsa per condensare tanta materia da trattare. Argomenti sacrificati, alcuni omessi, altri citati solo brevemente con uno stile narrativo che procede per ellissi e si incastra a volte come una struttura a scatole cinesi in cui lo stesso James Brown ci ammicca in maniera anche provocatoria con sottolineature anche divertenti e istrioniche come da personaggio.
Di certo i due elementi essenziali sono riusciti: la musica di James Brown realmente trascinante e che raggiunge il suo apice con la performance di Sex Machine a Parigi. Solo questa sequenza vale la visione del film. Se si rimane indifferenti anche a questo, credo che il mondo delle amebe è il posto ideale a cui appartenere. L'altro aspetto positivo è il protagonista Chadwick Boseman, più di una semplice intepretazione mimetica, sembra di vedere il padrino del soul di nuovo all'opera.

Un buon film devo dire, vale la pena vederlo, ma solo se siete appassionati di musica e del funk e soul in particolare.
Personalmente lo trovo inferiore a Ray e a Walk the line, ai quali deve moltissimo. Sembra quasi che certi climax, alcune scene dell'infanzia e a volte lo stesso montaggio sia in parte scopiazziato dai due precedenti biopic musicali.

Ciò nonostante è ricostruito molto bene, tocca tutte le fasi dell'artista che è ben interpretato da Chadwick Boseman, magari parte un po' freddo, ma poi si perfeziona e dopo una mezz'ora finisci con il crederci che lui è James Brown.

Poi personalmente trovo sempre interessanti queste pellicole perchè si scoprono sempre alcune cose su come un'artista si inventa il business, le canzoni e su come la sua vita si lega alla cronaca mondiale.. basta pensare alle difficoltà di tenere un concerto il giorno dopo l'assassinio di Martin Luter King.

Viva il cinema che celebra la musica, se lo fa con rispetto e amore.