voci dal profondo (1990)

Fulci non demorde nella produzione di film di genere. Qui però pare correggere il tiro realizzando più un giallo che un horror, con una trama alquanto articolata ed una soluzione finale non prevedibilissima. Si vede che la sua regia ormai ha raggiunto picchi da maestro e nella realizzazione punta non poco sulle atmosfere e sull'onirico; è interessante infatti vedere i personaggi perseguitati uno ciascuno dal morto...ma nei sogni. Bene anche come vengono rappresentati i rapporti del protagonista con ciascuna delle persone che gli ha ruotato intorno nella vita e tutto questo immerso in un clima familiare cupo e malsano dove nemmeno le vittime possono essere annoverate tra i buoni. Pur abbandonando lo splatter puro, il regista romano non rinuncia comunque ad i suoi "effettacci" che hanno reso peculiari le sue pellicole. Magari si deve chiudere un occhio sulla recitazione ma decisamente, è il film migliore tra quelli dell'ultimo periodo di Fulci (ed è immancabile il suo cameo).

Lucio Fulci, prima di lasciarci, ha dato un colpo di reni alla sua carriera che, con la morte del cinema di genere in Italia, stava sprofondando. E la soluzione è stata ovviamente quella di mettere il coraggio artistico, l'originalità, l'inventiva prima di ogni altra cosa.
VOCI DAL PROFONDO ha una trama poco interessante ma le esperienze dell'autore gli permettono di guidare questi ultimi film attraverso un'estetica ed una narrazione totalmente anti-realiste, slegate dal mondo terreno, mettendo in comunicazione vita e morte come il regista ha sempre fatto nelle sue pellicole.

Penultimo film di Fulci, ancora una volta incentrato sul tema del paranormale, tema sempre presente nella filmografia della sua ultima fase di carriera (Vedi "Aenigma","Demonia" e il suo ultimo"Le porte del Silenzio") ...
la sceneggiatura si basa su un racconto dello stesso regista ( contenuto in un libro intitolato "Le Lune Nere") e testimonia come quest' ultimo, forse sentendo l'approssimarsi della fine, fosse alla continua ricerca di creare qualcosa di nuovo o almeno di varcare i confini di un campo cinematografico abbastanza inesplorato.

"Voci dal Profondo" e' infatti la storia di un desiderio di vendetta dall' aldilà, da parte di un uomo defunto in circostanze misteriose, che in vita era odiato da tutti, tranne che dall'amata figlia ( altro elemento fortemente biografico riguardante Fulci), la quale cercherà di far luce sul mistero...
Il budget risibile ha inciso non poco sul risultato finale, fatto di lentezze, interpreti inadeguati, scene disturbanti ( l'autopsia) e qualche lampo degno del miglior Fulci che fu ( l'attacco degli zombi nella cripta, forse la scena più bella di tutto il film).

Penultimo lavoro di Fulci, non tocca gli alti livelli dei suoi cult. In un film in cui egli stesso diventa interprete , tenta di superare i limiti del genere horror, e sfida lo spettatore in un giallo colorato di una strana venatura paranormale. Un uomo ucciso, appare nei sogni di tutta la sua famiglia, ma solo la figlia, la unica amata tra tutti ,riuscirà a capire i segnali inviati dal defunto.
Atmosfere oniriche un po' sofferte quelle di "Voci dal profondo", non certo aiutate da effetti speciali , e dialoghi scadenti. Lo stile di Fulci riesce comunque a destare molta attenzione: alcune scene sono molto azzeccate come l'autopsia o la decomposizione lenta del corpo, ma quando la rinuncia dello splatter più vigoroso è compensata dalla ricerca di uno spessore emotivo,Fulci qui convince di meno