ricercati: ufficialmente morti (1987)

Il glaciale Nick Nolte e il dolente Powers Boothe interpretano due ex amici d'infanzia che ora si trovano ai lati opposti della legge (il primo è un Texas Ranger, il secondo il boss di un cartello della droga), fronteggiandosi a muso duro per il cuore della stessa donna; sullo sfondo della loro guerra personale si dirama la missione segreta di un commando di soldati-fantasma. Un ritmato neo-western ibridato all'action fracassone Anni Ottanta, in cui Walter Hill dà il meglio di sé nel declinare gli archetipi del genere in spettacolo di violenza viscerale e sordido melodramma peckinpah-iano. La trama tortuosa congegnata (tra gli altri) da John Milius spreme al massimo le potenzialità di montaggio avvincente e fotografia soleggiata, giustificando così gli inserimenti d'azione balistica sanguinolenta in un racconto per larga parte incentrato sull'analisi di un ruvido universo virile. Il cast è un meraviglioso tripudio di facce durissime (Michael Ironside, Clancy Brown, William Forsythe) che si divertono un mondo a ringhiare battute machiste, ma la parte del leone la fa Maria Conchita Alonso, caliente cantante messicana solo in apparenza confinata al ruolo di donna-oggetto. Una piacevole riscoperta.

Una sorta di western moderno con chiari elementi citazionisti (c'è una marea di Sam Peckinpah in questo film): Hill gira un film che gioca sui generi senza doversi mai prendere veramente sul serio. Sembra di vedere una sorta di Tarantino minore in una sceneggiatura scritta da un Cormac McCarthy senza voglia di scrivere. Ci si diverte, c'è buon ritmo, pacchianate e quell'atmosfera da cinema da b movie che si è persa con il passare degli anni.

Una specie di western moderno,che nonostante non mi abbia fatto impazzire (causa una caratterizzazione dei personaggi pessima,il protagonista risulta irritante ed antipatico), si riesce a far seguire senza troppi problemi grazie alla bravura di Walter Hill dietro la macchina da presa, che riesce a dosare e a dirigere molto bene le scene d'azione,fino alla spettacolare sparatoria finale dove si omaggia il capolavoro di Peckinpah "Il mucchio selvaggio".
Si può vedere tranquillamente,nonostante questo regista abbia fatto cose molto migliori.

Un'ambientazione particolare, zona di frontiera fra due nazioni ma anche fra epoca moderna e vecchio west. L'importanza dell'amicizia pure fra opposti schieramenti. Se Ancora vivo è stato l'omaggio di Walter Hill a Sergio Leone, Ricercati ufficialmente morti lo è verso Peckinpah, considerando il finale vero e proprio remake del Mucchio selvaggio. Se l'azione e il ritmo sono ben dosati, l'interpretazione di Nolte non è tra le sue migliori. Il suo uomo tutto di un pezzo francamente è irritante.

un poliziesco western alla vecchia maniera, duro e spietato come solo Hill sapeva fare negli anni '80. rimane sempre un minore nella sua filmografia ma ha sicuramente un grande fascino e le scene d'azione colpiscono per la loro forza. che hill sia un ammiratore del cinema di peckimpah è evidente, ma sa bene come contaminarlo con una buona dose di originalità, anche grazie al grande john milius, autore del soggetto. gli attori sono in parte e la storia scivola via senza stancare, l'unica pecca forse rimane la colonna sonora di jerry goldsmith, che dopo un inizio folgorante sembra perdersi tra inutili pezzi elettronici tipicamente anni 80. L'anno successivo Hill sfornerà forse il suo ultimo grande film d'azione, Danko, chiudendo un decennio di grande cinema di fuoco dopo gran bei film come johnny il bello. Consigliato.

Classico bel film di walter Hill che negli anni '80 nel genere ci sguazzava alla grande.
Grandissima la regia di Hill, anche se "Ricercati ufficialmente morti" è sicuramente un minore. I rimandi a "Il mucchio selvaggio" e al resto dei film di Sam Peckinpah sono infiniti.
Ma la scelta di attori "super duri" come Nolte, Michael Ironside, e sopratutto il mitico Powers Boothe, rendono questo film un gioiello.

Il periodo in cui tutto ciò che toccava Hill aveva un buon aspetto