no direction home (2005)

Pesa la staticità di un documentario con poco materiale, che al netto della sua lunga durata non indifferente fa quasi del tutto affidamento a interviste e materiale fotografico. E pesa la durata stessa che rende lento l'arrivo dei cambiamenti al centro del soggetto: cambiamenti che evidenziano la formazione country-folk di Bob Dylan, la cui origine del suo stile musicale è assolutamente assimilabile dalle sole canzoni che condiscono NO DIRECTION HOME; cambiamenti che corrono parallelamente a dei cambiamenti sociali che stavano arrivando addosso all'America degli anni 60. Le ribellioni alle ingiustizie e alle disuguaglianze sociali proprie di questo periodo, rivoluzionario per certi versi, incideranno sui mutamenti della coscienza del canautore così come sui cambiamenti della coscienza collettiva. La rivoluzione, come sempre, è anche artistica.

Scorsese firma un documentario su Dylan con mano ferma ma discreta. Fa parlare il personaggio ed una serie di comprimari/spettatori del grande cantante/cantautore folk/rock. Peccato che, per decisione di Dylan e della produzione, il doc. si interrompa con il famoso incidente in moto. Un film da vedere, poco importa se fan di Bob o semplice amante della buona musica.

ottimo documentario sul grande bob dylan.

Sono un grande amante di Bob Dylan e questo è senza dubbio il più bel tributo alla sua arte.
Dura tre ore e venti, tuttavia quando finisce ne vorresti ancora. Perchè si è fermato con l'incidente motociclistico? Perchè si è interrotto all'apoca di "Blonde on blonde"? Doveva andare avanti. Il materiale c'era!!! Servivano dieci ore? Embè? Dylan non si è fermato nel 1966!!!
Se fosse arrivato fino ad oggi avrebbe meritato il 10 con lode.
Ho anche un altro appunto: si vede poco la mano dell'autore!!! Cioè: emerge Dylan, ma non vediamo Scorsese!!! E' fatto molto bene, ma non si vede l'impronta dell'autore, che non è uno qualsiasi!!!
Queste critiche giustificano il 9 al posto del 10.

Bellissimo, girato da dio, dura tre ore e mezza eppure ti tiene sempre incollato allo schermo con l'alternarsi di musica, interviste e filmati tratti dalla vita di Bob Dylan e dal suo periodo folk-rock. Sicuramente dopo si ascolta la sua musica con un orecchio un po' diverso, forse un po' più consapevole. Da leggere anche il suo libro, ne vale al pena, anche per chi non ne sia così appassionato

Il documentario che tutti aspettavano. Martin Scorsese analizza gli anni più importanti dell'uomo più importante della musica rock di tutti i tempi, la sua evoluzuione artistica, che coincide con quella della società. Un film bellissimo con dei filmati straordinari e delle performance indescrivibili.
Il bello però di questo documentario non sta solo nella grandezza della musica di Dylan, perchè scorsese costruisce il film come un racconto ed emerge straordinaria la lotta di un ragazzo, che diventa uomo e che cerca di sfuggire al proprio destino. Capolavoro!.