il sergente york (1941)

La mitologia americana ha quasi sempre l'individuo nel suo baricentro, colui che tutto può e colui che deve fare tutto per ottenere ciò che vuole. Se consideriamo, inoltre, che in quegli anni la mente collettiva statunitense era immersa nella propaganda liberar-patriottica, capiamo bene da dove arriva SERGEANT YORK. In realtà è un classico della cinematografia, la favola dell'uomo che trasforma la sua vita in un'avventura, ma questo film dice al popolo del suo tempo che se sei uno spirito libero dedito all'alcol sei solo uno sfregio per la collettività e che solo arare la terra giorno e notte ti può salvare. E dice che se vieni sopraffatto da chi è più ricco e ha un potere su di te è giusto così ed eventualmente che puoi sempre rivolgerti a Dio. E dice che anche se sei il più bravo tra gli uomini, l'America ha comunque bisogno del tuo aiuto in guerra. Howard Hawks ha diretto i generi cinematografici più rappresentativi del suo tempo e lo ha fatto impeccabilmente, ma quando è la radice ad essere velenosa, un buon botanico non basta per farci crescere una pianta da giardino.

Beh obiettivamente è poca roba, possiamo considerarlo un antenato dei film super americani che verranno in futuro, il personaggio di Gary Cooper è una sorta di superuomo che sa fare tutto, una sorta di superamericano che va in guerra e vince tantissime medaglie, insomma un film militarista e di propaganda pieno di sentimenti eroici e orgogliosi.
Buona prova di Cooper, che caratterizza comunque bene il suo personaggio, ma il film è veramente pochissima roba e probabilmente il peggiore di Hawks.

Film molto datato, buoni sentimenti, elogio dell'intraprendenza e dell'aggressività liberale, della bellezza fisica, dell'eroismo.

Un film che prepara l'immmagine della nuova america: poliziotta del mondo e arrogante formulatrice dei mali del mondo.

Gary Cooper in una parte scontata, prevedibile, priva di ogni pathos.

Film da dimenticare, ma soprattutto da criticare.