hell night (1981)

Simpatico slasher mirabilmente eighties e semi-cult, più che altro grazie alla presenza della ripescata Linda Blair e delle sue due pazuze costantemente in primo piano e davvero niente male. Il diavolo sta nei dettagli, o sui davanzali, dice il vecchio adagio.

L'atmosfera gotica del villone è la cosa migliore, oltre alla simpatia che ho per la Blair. Per il resto è uno slasher anche dignitoso ma lo trovo di poco mordente, classica accelerata nel finale e poi alla fine l'assassino di turno si rende conto di aver scelto la vittima sbagliata.

Linda Blair alla fine scappa in macchina, l'assassino la insegue, e lei preme sull'acceleratore lo investe e dunque impala il mostro con il cancello d'ingresso della villa, che brutta fine. Hai sbagliato persona con cui fare il prepotente, amen.

Simpatico cast che questa volta al fianco della Blair non vede ne Max Von Sydow ne il sosia di Flavio Insinna, bensì uno che di mestiere in realtà faceva il tennista e un altro tizio a caso raccattato dalla stessa Blair per farlo recitare lì.

Uno dei tanti slasher anni '80, senza infame e senza lode anzi direi nel suo genere comunque assolutamente un prodotto dignitoso.

mi spiace andare controcorrente ma questo slasherino gotico proprio non l'ho digerito. inanzitutto tensione zero,la protagonista e' a dir poco sconcertante,dialoghi penosi e i mostri sembrano lon chaney nell'uomo lupo. un voto in piu' perche erano gli anni 80,ma nello stesso anno molto meglio the burning

Tra i migliori slasher di sempre, con dialoghi curati (ottima la riflessione sui poveri e sui ricchi che fa ad un certo punto un personaggio per esempio), invenzioni registiche certamente non di poco conto (ad esempio, due corridoi vengono spacciati per intricati cunicoli solo cambiando angolo di ripresa registica) ed uan fotografia davvero motlo curata.

Bella l'idea di unire atmosfere gotiche (la casa dei fantasmi) con il body count tipicamente inteso come elemento da slasher adolescenziale.

Brava anche la Blair e tutti gli sconosicuti comprimari; memorabile anche la morte del cattivone, impalato da un cancello dapprima sradicato da un'inaccorta ed automunita final girl (la stessa Blair) in retromarcia.

Forse un pò troppo lento a tratti, ma ad ogni modo un vero must (i brividi sono assicurati poi, tra porte scricciolanti e le appaparizioni del mostro); assieme al The prowler di Zito è ai vertici del genere anni 80.