ghost world (2001)

Un film da vedere e rivedere, Zwigoff riesce a toccare insieme le vette del divertimento e dell'amarezza pura.
Il suo mondo fantasma è popolato di fantasmi, di persone che vivono a finto contatto con gli altri, che non si vedono, non si capiscono.
Un mondo dove i rapporti umani sono destinati all'incomprensione, allo sfibramento...
Una sorta di limbo coloratissimo e apparentemente spassoso, in cui ognuno è bloccato nelle sue manie, nella sua incapacità di esprimersi, alcuni prendono la via del conformismo, come Rebecca che in fondo non avendo pretese si crea un avvenire classico casa/famiglia.
Enidd non vuole conformarsi, è più determinata, anche se non sa quel che vuole esattamente, o almeno crede di saperlo ma cambia sempre idea (come quando vuole vendere le sue cose rendendosi poi conto che non vuole separarsi da nulla).
L'amicizia/amore con Seymour (Steve Buscemi, semplicemente mitico) non è ben definita, non si capisce esattamente cosa sia, e purtroppo non ha la forza di emergere dal mondo che la circonda.
Poi c'è un pullman che non passa che tutti credono sia essere l'unica cosa fantasma, il frutto della fantasia di un vecchio pazzo che aspetta perennemente, ma che sia forse quella l'unica ancora di salvezza per giungere ad un mondo che possiamo sentire veramente nostro?