EO è la storia di un asino, che liberato da un circo polacco inizia un viaggio attraverso l'Europa fino a giungere in Italia, incontrando e conoscendo le gioie e i dolori dell'umanità più varia. Una versione poetica, tenera, dolceamara e profondamente umanista di un "road movie", un ritratto delle relazioni sociali e dei cambiamenti culturali in atto nel mondo moderno, che ci aiuta a estendere i confini della nostra empatia.
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Quale sarà mai l'ultima tendenza di moda ai festival? A Cannes 2022 il Premio della giuria andò ex aequo a "Le otto montagne" per l'impegno ambientalista e a "EO" per quello animalista: era scoccata l'ora a favore dell'ecologismo profondo che può spingersi fino all'animismo. Il film di Skolimowski non è un remake bressoniano poiché, ripudiando spiritualmente di vedere nell'asino un simbolo cristico (il bue se la sarebbe pres'a male?), lo difende per ciò che è: un essere vivente maltrattato da noi umani, ovviamente i peggiori fra loro. Classificato come road movie, invece ha degl'inserti di trip allucinato, verosimilmente dalla prospettiva in soggettiva dell'animale. Anche in questo caso: potrebbe sembrare Kubrick, il quale però non aveva molto da spartire con l'ecosofia.