danko (1988)

tentativo mal riuscito di copiare arma letale.....la coppia schwarzenegger-belushi non regge il confronto con gibson-glover....guardabile, ma nulla di più!

Tutto fumo e niente arrosto. Il solito film d'azione con il cazzuto attore austriaco. Modesto e senza alcuna pretesa.

Un anno prima della caduta del muro di Berlino che sancì ufficialmente la fine delle "ostilità" tra Stati Uniti e Unione Sovietica, Walter Hill propone un divertente duo Belushi-Schwarzenegger e un poliziesco (a volte forse troppo buonista) spettacolare ma non travolgente in nome di una riappacificazione tra sistemi che si sarebbe consumata manco a dirlo di lì a poco..

Ahahahahh..... Danko nato stanco.
Grande Angel che me lo hai ricordato.
Un filmetto che ho visto questa estate per sfuggire alla noia a casa dei miei nonni.
Mi ha tenuto sveglio,più o meno.

Con una coppia improponibile Hill tenta di emulare il successo di '48 ore', film molto più riuscito, ma i due attori mancano di intesa e non riescono a fare i simpaticoni a sufficienza. Per il resto, le solite sparatorie con poche scene d'azione degne di nota.

Tanto famoso quanto trascurabile..

Il Walter Hill peggiore di sempre, buono da vedersi durante una tombola con qualche sementina fra i denti.

Un mediocre poliziesco di Hill salvato dall'accoppiata Schwarzy/Belusci che comunque non brilla.

La coppia sicuramente è riuscitissima,ma del film non mi è rimasto molto in mente, bellissima solo la scena finale.

L'idea della coppia di protagonisti è buona, purtroppo il film mi ha annoiato parecchio.

Film stanco che ripropone gli stilemi del genere. Un Hill ormai passato da vita ad un film prevedibile, ma comunque vedibile.

Potrebbe essere un discreto action-movie visto che Hill è un campione del genere, ma purtroppo lo stereotipo del poliziotto russo duro e glaciale fa perdere qualche punto di contatto con la realtà: a parte che James Belushi ha il carisma di un frigorifero, l'interpretazione di Schwarzy vorrebbe essere ironica invece è soprattutto e tristemente reazionaria.
Il tipico clichè fa pensare all'ispettore Tibbs, ma almeno il regista ci evitava di mostrare Poitier come un'afroamericano "suddito dei bianchi".
Il razzismo imperante della società americana (ma non solo quella) sembra improvvisamente risvegliarsi da un'incubo patologico (la guerra fredda) e cercare di ripristinare un'alleanza, o una comprensione.
Peccato che alla lunga i poliziotti sovietici à la Danko risveglino soltanto quei vecchi incubi, abilmente congegnati da Hill e da Schwarzenegger nel massimo/minimo della sua abilità (?) caratteriale

Niente di che un politicziesco.
Scontato, banale, ma non si può pretendere troppo.
Film da seconda serata se non riesci a dormire.