colin (2008)

Apprezzabile l'idea che sta alla base del progetto, per certi versi coraggiosa, ma che fin dall'inizio mostra tutti i suoi pericoli. Raccontare una storia usando principalmente il punto di vista dello zombie, significa scontrarsi con delle difficoltà difficilmente sormontabili. Lo zombie non è un personaggio che offra spunti particolari, non ha bisogno di approfondimenti psicologici, è un essere umano che dopo la morte torna in vita per mangiare carne umana. Stop. E' un elemento passivo che agisce sempre in funzione di ciò che fanno i vivi.
Proprio per questo è un film che soffre di troppa staticità: finchè è Colin il centro dell'attenzione il film è lentissimo e ripetitivo, solo interagendo con i vivi la storia, anche se di poco, si muove in avanti, con momenti anche interessanti.
La sceneggiatura non è certo un capolavoro e mi riferisco specialmente al finale che mi ha lasciato piuttosto perplesso. stesso discorso per la regia, con riprese a mano francamente inutili, passando dall'eccessiva staticità della messa in scena, all'eccesso opposto mettendo a dura prova la visione con rischio di forti cefalee.
Ma il difetto maggiore è la durata del film. Cento minuti circa sono a mio parere troppi per un soggetto certamente più adatto al massimo per un mediometraggio, non di più.