the blade (1995)

Sperimentazione formale portata alle estreme conseguenze, post-modernismo puro messo al servizio di una delle storie di vendetta più violente, rabbiose e vitali a cui un cinefilo potrebbe mai assistere. Per quanto il maestro Tsui Hark sia più interessato allo studio sull'immagine vorticosa e al potenziale del montaggio serrato (come, d'altronde, nei suoi ultimi film convertiti all'era digitale), la visceralità della messinscena si presta a miglior chiave di lettura possibile degli anfratti più ambigui della natura umana, e fa leva su una sceneggiatura piena zeppa di personaggi antieroici come nella miglior tradizione dello spaghetti western. Con il quale condivide pure l'enfasi sulla violenza, protagonista assoluta di scene d'azione che vivono di evoluzioni funanboliche ma mai esagerate. Se non un capolavoro, un titolo che scavalca epoche e latitudini con sempreverde baldanza.

Storia semplice che diventa un pretesto per mostrare la maestria di Tsui Hark, a volte eccessiva nella sua frenesia ma di indubbio impatto visivo. Fotografia e regia su eccellenti livelli per un wuxia movie fondamentale per tutti gli amanti del genere.

Pur riprendendo i temi base di tutti i wuxia e che si sono ripetuti allo sfinimento, anche se con qualche virgola diversa, quel che differenzia questo film dagli altri è la regia di Hark. I combattimenti sono tra i più forsennati mai visti così come certe riprese sono qualcosa di decisamente originale. E per questo vanno apprezzate, nella loro innovazione, anche se, da questo film in poi, saranno più un male che un bene per questo genere. Mentre prima ogni azione era sempre ripresa chiaramente, mostrando soprattuto la bravura degli attori, con questo film iniziano le furbate come i primissimi piani e la telecamera a spalla che si sposta da tutte le parti, che confondono tutto in un'allucinazione vorticosa. Da dimenticare invece la sceneggiatura ed i dialoghi, veramente pedestri.

Considerato un caposaldo del genere wuxia,The Blade è un film vorticoso e ipercinetico diretto dal regista di Seven Swords,Tsui Hark.
Come quel film è appunto contraddistinto da questo stile di regia che a uno spettatore occidentale può apparire un pò caotico e troppo elittico, che se è vero che a tratti indebolisce la materia narrativa(che era il principale difetto di Seven Swords) va più considerato come un linguaggio particolare e originale, cifra stilistica del regista molto amato dagli appassionati. La molta camera a mano e le inquadrature originali hanno sicuramente il merito di portare lo spettatore nel vivo dell'azione, che raggiunge nel finale dei picchi assoluti per dinamismo e bellezza delle coreografie di lotta.
Comunque anche la trama pur nella sua semplicità regge, con qualche bella sfumatura come il bel punto di vista insolito della ragazza non corrisposta dall'amore del protagonista a raccontare la storia.
Fa il resto la produzione tecnica che è di buon livello,per fotografia e scenografia. Il film poi è molto più "sporco" e viscerale rispetto le attuali produzioni di questo genere che esportano anche nei paesi occidentali.un pò più leziosi.
Non il capolavoro che sostengono gli ammiratori,ma un bel cult-movie di un genere che per certi versi soddisfa quel pò che di infantile rimane in noi e non muore mai,ma ci affascina molto.

ecco cosa insegna il cinema del oriente, con basso butget si possono creare capolavori del nivelo se si hanno le idee e contenuti,un film da nn perdere,nn perche è crudo ma perche insegna

Ottimo wuxia di Tsui Hark, il regista ha classe, e si vede.
Le scene di combattimento sono realizzate alla perfezione, in un modo inusuale ma altrettanto efficace. Le ambientazioni e le atmosfere dei luoghi calzano alla perfezione con lo svolgersi della vicenda; la trama è appassionante e sa divertire, ma anche riflettere.
Insomma, un film da non perdere, in particolare per gli amanti del genere!

grandioso e spettacolare, le migliori coreografie di combattimento mai viste in questa pietra miliare del genere wuxia.

Uno dei più bei film hongkongesi di cappa & spada di sempre.
Hark, gia autore del bel "Once upon a tine in China" con jet Li, e collaboratore di John Woo, dirige questo superbo film di arti marziali, diversissimo dal solito, perchè complesso nella struttura, e con uno stile registico assolutamente innovativo, pieno di movimenti particolari, con punti di vista insoliti, e assolutamente frastornante nella messa in scena.
Ovviamente copiato ovunque negli Usa in film come Matrix o simili, che quando sono usciti sono stati acclamati troppo in fretta come filmoni.

Hark, ha fatto di meglio solo con "A better tomorrow 3", poi dopo la pietosa parentesi americana, è calato notevolmente.
Questo rimane uno dei migliori Wuxiaplan di tutti i tempi. Dopo aver visto "The blade" anche quelli che hanno dato voti altissimi agli ultimi film fatti apposta per l'esportazione da Zhang Yimou, dovranno completamente ricredersi.
Un film da vedere.