studio illegale (2013)

Un film veramente brutto, banale, VOLGARE; pieno di forzatura sull'apparenza in cui nessuno crede più. Nullità brutte si incrociano in un mix di allusioni, oscenità, insinuazioni e cattive parole. Un inno a comportamenti ignobili, alla vuotezza, alla bassezza sino a livelli più profondi. Anche il protagonista è abbruttito con quei baffetti e fisicamente inbolsito. Un prodotto veramente povero. Il fallimento del cinema italiano. Metto 3 perchè comunque la recitazione della ragazza che fa la scema e del simpatico robusto avvocato giovane che arriva da Roma c'è. Cioè, il regista è doppiamente colpevole, perchè i protagonisti validi ci sarebbero pure. Anche Fantastichini, che si è prestato a queste battute oscene, penso che le doti le abbia. Oddio. Ridateci gli anni '60

Un film basato sugli inganni...storia di un legale che crede di avere sempre tutto sotto controllo, ma che forse non è proprio così...carino il finale ma prevedibile...

Alla fine dei conti STUDIO ILLEGALE non ha nulla di particolarmente originale o eccitante da raccontare, limitandosi ad accenni amorosi inglobati nel mondo affaristico tra avvocati e sceicchi.
Nulla di eclatante, così come le interpretazioni e la regia, che magari non annoia ma si perde inesorabilmente nel già visto, palesando pochissimo appeal e risibile coinvolgimento.
Un'occhiata a tempo perso.

Un'ora e mezzo di pura banalità. Dalla storia all'interpretazione. Delusione totale.

Commediola inguardabile, scritta da cani, recitata da cani, girata da cani che però vorrebbero fare i Welles (a' coso, ti chiami Umberto Carteni, le tue inquadrature sbieche dall'alto sui volti dei protagonisti sono patetiche). La fotografia (pretenziosa) è poi la frustrata ciliegina sulla torta del vorrei ma non posso, ma perlomeno non è televisiva.

Peccato, perché dal buon materiale di Duchesne (soprattutto il blog) si poteva trarre una commedia satirica di ben altro spessore sul grottesco e quasi sovrannaturale mondo degli avvocati d'affari. Magari la farà qualche major americana con un po' più di criterio.

Volo che fa l'avvocato autoritario di sta ceppa non se può proprio vedere. Filmetto insulso senza capo nè coda, lentissimo e stereotipato all'inverosimile.
Scialbo, non ci siamo proprio

Solito banale filmetto italiano che illude, all'inizio, di poter essere graffiante, ma si riduce a scontatezze e vacuità varie. Sembra ben più lungo dell'oretta e mezza risicata vera.

Una commedietta banale che affronta tutti gli argomenti con superficialità e non lascia niente allo spettatore.

su suggerimento di un collega che ha letto il libro, sono andato a vederlo speranzoso fosse "simpatico" come mi è stato detto (in merito al libro).

nonostante apprezzo fabio volo, in quanto mi fa sorridere spesso nei suoi libri e film, questo titolo non mi è piaciuto.

non "parte" mai, è noioso, lento, storia banale. insomma, non riandrei a vederlo nemmeno gratis.