muoi - the legend of a portrait (2007)

Contrariamente a quanto detto da Ciaby, non si tratta affatto del primo horror vietnamita. Nel Vietnam gli horror ci sono, ma sono assolutamente introvabili e per la maggior parte sconosciuti al di fuori del paese. Un horror vietnamita che è riuscito ad arrivare all'estero è SPIRITS, mediocre ghost story/omnibus che tutto sommato si lascia guardare, che è riuscito ad evitare la censura imposta ai film sovrannaturali grazie alla co-produzione con gli Stati Uniti (badate bene: la censura è imposta SOLO ai film riguardandi fantasmi, aldilà, elementi fantasy, perchè si ritiene possano richiamare i morti). Questo MUOI - THE LEGEND OF A PORTRAIT è stato invece aiutato dalla grande esperta di cinema Corea Del Sud, e forse proprio la collaborazione con questo paese, madrepatria di horror bellissimi, rende MUOI molto più affascinante e intrigante di SPIRITS.

THE LEGEND OF A PORTRAIT è un film di cui mi innamorai già dal trailer (purtroppo la stupenda scena del teaser non c'è) ed era nella mia lista di film da vedere da molto tempo. Come sarà questo horror vietnamita? Quale sarà la leggenda nascosta dietro al ritratto maledetto?
Finalmente l'ho recuperato e, che dire?

La trama è molto affascinante, soprattutto per i richiami alla storia e alla cultura del Vietnam, e ancor più affascinanti sono i bellissimi paesaggi locali. Lo svolgimento talvolta è noiosetto, ma non è tanto colpa della lentezza, ma piuttosto per il fatto che la trama si concentra più sulle storie dei personaggi e sui loro rapporti, che sulla ghost story vera e propria. Questa, invece, è valida, ma con qualcosa di risaputo (vedi spoiler). Alla fine, e questo è interessante, la storia dei personaggi si rivela più importante di quella dello spettro, e questa, che di solito è il fulcro delle ghost stories, invece diventa solo uno "strumento" di vendetta.

SPOILER

La fotografia è variopinta e bellissima, dai colori esotici adattissimi ai paesaggi. Discreti gli effetti speciali, buone le interpretazioni.

Insomma, THE LEGEND OF A PORTRAIT è un buon horror, con una giusta dose di tensione e con una trama valida. Peccato, però, per qualche piccola banalità, e soprattutto per la lentezza un po' eccessiva, magari sopportabile e perdonabile da chi come me è avezzo all'horror asiatico, ma fastidiosa e noiosa per gran parte del pubblico occidentale.

Non un capolavoro ma merita un occhiata, anche solo per avvicinarsi al misterioso e poco conosciuto cinema vietnamita.

E anche il Vietnam produce un horror orientale, riuscendo ad aggirare la censura nazionale che afferma il divieto di produrre film horror in Cina e Vietnam (motivi: superstizione, timore di essere giudicati dai morti), grazie alla coproduzione coreana.

Il film è ovviamente dalle movenze sadakiane, ben fotografato in quelle nuances calde e fredde a seconda di momenti intimi o di puro terrore. La vicenda che si crea attorno coinvolge e attanaglia ma gli spaventi giungono telefonati, le morti un poco spiazzanti (il soffocamento al motorino per colpa di un foulard) e la suspense un poco pecoreccia.

Il risultato finale è un horrorrino leggero leggero, nella media, senza invenzioni visive à la TWO SISTERS, senza il carisma di un NOROI e senza la bellezza fotografica di CELLO, ma un film creato per passare un po' di tempo con spensieratezza.

"Muoi" non è un capolavoro e forse nemmeno un buon film, ma possiede i suoi momenti e sebbene il fantasma sia il tipico topos orientale femmineo e dall'acconciatura lunghifera la storia è a suo modo intelligente e originale...
Nonostante tutto, la sensazione che si prova guardando "Muoi" è di aver visto un film CARINO. Nulla di straordinario, ma passabile...