il crimine non va in pensione (2017)

Filmetto italiano innocuo, una sorta di Stangata geriatrica, sulla scia di pellicole straniere uscite ultimamente che trattano gli stessi argomenti, interpretato da un cast di nomi conosciuti e diretto dall'esordiente (alla regia di un lungometraggio) Fabio Fulco.
Abbastanza simpatici i dialoghi e le scenette che propone, ritmo disinvolto e interpretazioni sufficientemente valide ne fanno un prodotto gradevole, con poche pretese e vedibile senza affanni.

Il film va visto già solo per il cast, vecchie volpi della televisione e del teatro. La cura che è stata messa in alcuni momenti del film, dove gli stessi autori evidenziano alcuni generi drammatici che vengono esaltati dalla musica e dal montaggio, spingerebbe a vedere il film a priori. Il risultato è molto buono, in quanto l'esperienza recitativa degli attori medesimi fa sì che gli entusiasmi interpretati non siano la solita buffonata che divide il pubblico tra chi si esalta per nulla e chi smonta per forza

Due scene secondo me sono incredibilmente toccanti, quella della vecchina all'inizio e il discorso che fa il cardiologo (Franco Nero), in un clima surreale che però descrive perfettamente la realtà e trapassa in una sola mandata il banalismo e la profondità analitica dei discorsi sulla vita. Questo effetto sdrammatizzante sulla vecchiaia (anche degli attori stessi) e su tutti gli intoppi che arrivano nelle vicende è reso possibile anche grazie all'ironia di cui sono dotati tutti, con una menzione particolare al grande Mattioli, la cui presenza è un ulteriore motivo per andare a vedersi questo originale e spassoso film



SPOILER