the visit - un incontro ravvicinato (2015)

A metà strada tra fiction e documentario "The Visit" si (e ci) interroga nell'eventualità di uno sbarco alieno su suolo terrestre. Non si indagano le reazioni dell'uomo comune, bensì quelle di scienziati, politici, biologi, teologi, gente preposta a gestire la situazione nel caso in cui un fatto del genere dovesse realmente accadere.
I vari personaggi, nel ruolo di loro stessi, simpaticamente si prestano al progetto, venendo stimolati al fine di intavolare una lunga serie di pensieri mirati al da farsi, e di seguito sfocianti in un'intima analisi della natura umana, delle sue paure, delle proprie convinzioni demolite, del terrore di un possibile conflitto o di un pericolo derivante da contaminazioni batteriche.
E' una riflessione su noi stessi rapportati alla vastità dell'universo, un lungo sermone alla lunga sfiancante supportato da immagini al ralenty che vorrebbero spezzare la staticità verbosa degli intervistati, riempitivi stilisticamente validi ma ininfluenti se rapportati al tema, al pari del primo contatto con la civiltà extraterrestre derivato da cose già viste mille volte.
Purtroppo si balla intorno ad una serie di domande prive di risposte, e davanti all'approccio silente degli alieni (che non si vedranno mai al pari del loro veicolo spaziale), pur attenendosi rigorosamente ad un registro possibile, si finisce in un impasse filosofica poco interessante e molto noiosa. Maggiormente degno di interesse è invece come si agirebbe nei confronti dell'opinione pubblica cercando di valutarne le reazioni davanti ad un fatto così eclatante. C'è da concedere l'originalità dell'intenzione, tutto il resto però lascia il tempo che trova.
Dirige Michael Madsen, omonimo del celebre attore americano.