the disaster artist (2017)

ATTENZIONE SPOILER PRESENTI

Un'operazione alla "Ed Wood" di burtoniana memoria per raccontare la genesi di "The Room", la sconclusionata opera prima del discusso Tommy Wiseau, definita dagli addetti ai lavori "il Quarto potere dei film brutti". Il lavoro di Franco è però un piccolo gioiellino che va ben oltre al dietro le quinte della pellicola in questione per raccontare la stravagante amicizia che lega i due protagonisti e per dipingere il mondo di ansie e precarietà che alimenta un certo tipo di Hollywood, quella diciamo meno celebrata. L'operazione ha un suo senso ed anche un certo fascino perverso, è attraversata da una comicità grezza spesso irresistibile ed ha in James Franco un interprete devastante che non lascia allo spettatore punti di riferimento, sempre sotto o sopra le righe. Ed il suo "Ciao Greg" dal forte accento dell'est europa è già nel mito.
Le scene cult si sprecano e ne cito almeno tre: la prima sequenza interpretata da Wiseau, ripetuta 67 e passa volte per la disperazione della troupe; la serata di gala per la prima del film, dove Wiseau prima deluso dai commenti comici della sala abbandona le proprie mire autoriali e si gode l'effimero successo della proiezione; le sequenze sui titoli di coda nelle quali il "The Room" originale e quello rifatto da Franco vengono comparati a schermo diviso, con somiglianze davvero impressionanti.