risvegli (1990)

Installato sui fili di una robusta ed annunciata drammaticità, "Risvegli" porta al termine il proprio progetto cinematografico, ovvero quello di intristire il pubblico.
A servire la sceneggiatura del prodotto di Penny Marshall un duo di eccezionale caratura, fra il cast insomma emergono due nomi importantissimi, Robin Williams e Robert de Niro.
Il primo è un dottore, il secondo è un paziente.
Su questi due personaggi la regia instaura l'intera trama, tratta, inoltre, da eventi realmente accaduti.
In un ospedale, per pazienti gravati da malattie e sindrome terminali. un carismatico dottore si mette all'opera cercando una soluzione per i malati, tutti gli sforzi avranno un risultato. Risultato che si schianterà sul muro della breve temporalità dell'evento.
"Risvegli" è uno di quei (pochi) film che si sviluppa sul seguente asse: Evento drammatico/ Soluzione/ Ritorno al dramma.
Sarà proprio questa impostazione della pellicola a dar quella vena in più di emozione che chiude il film in uno spaccato di filosofica resa.

Penny Marshall alla camera di "Risvegli" è faticosamente criticabile; i film che nascono su apposite argomentazioni sono da premiare, passi pure qualche (presunta) diramazione retorica.
Poi, tecnicamente parlando, le prove dei due attori protagonisti, specie quella di Williams, spazza via qualsiasi concezione di critica intorno all'apparato cinematografico di Marshall. Film triste e reale.