fino all'inferno (1998)

Ancora giustizia solitaria per il sofferto Van Damme (che qui adoro particolarmente), reduce del Vietnam alcolizzato e sull'orlo del suicidio che si ritroverà a difendere un piccolo sperduto villaggetto del Nevada (gli abitanti sono perlopiù zoccòle e simpatici vecchietti in pensione) da ben due schifose bande di trafficanti di armi e droga (una composta da rednecks e un'altra da bikers) che spadroneggiano a loro piacimento sugli abitanti.
Sceneggiatura vecchia, incoerente e ridicolissima (Danny Trejo fantasma che vive e muore quando capita, la stragnocca Fitzpatrick che si innamora del lercio e sudato JCVD a prima vista), regia di Avildsen (sì proprio lui) svogliata e del tutto anonima, musiche di Bill Conti (comunque belle) riciclate direttamente da "Sorvegliato Speciale". Ma siccome è un film che non va preso sul serio, tutti i difetti che ho elencato finiscono per incidere poco o niente sul prodotto finito (che alla fine consegna comunque allo spettatore tutto quello che si aspetta). Tanta azione (sparatorie, esplosioni, inseguimenti, combattimenti), tanta violenza (abbastanza spinta), tanto sesso (Van Damme si tromba senza problemi praticamente ogni ragazza che incontra, memorabile la threesome nel motel), tante gag (già viste ma che funzionano lo stesso), personaggi buoni simpaticissimi (specie il grazioso Morita, lo storico maestro Miyagi di "Karate Kid"), personaggi cattivi da odiare a morte. Alla fine, ovviamente, tutti avranno quel che si meritano (adorabile vedere i vecchietti soddisfatti farsi la loro partitella a briscola sotto il sole con tè ghiacciato).
Insomma, un'action/western fuori tempo massimo semplice, spettacolare, e divertentissimo dall'inizio alla fine. Van Damme, The Best!

Conosciuto anche con i titoli "Inferno", "Desert Heat" e "Coyote Moon".