copshop - scontro a fuoco (2021)

Prodotto da non sottovalutare questo Copshop.
Ha tante cose positive e qualche pecca.
Intanto bisogna capire se le extension di Frank Grillo le dobbiamo mettere tra le cose positive o meno; di sicuro la regia di Carnahan è bella bella, e pure la fotografia.
A un certo punto entrano prepotentemente in scena anche gli stivaletti in pitone del personaggio di Grillo, Terry Muretto, ma i ralenty e la tamarraggine erano già arrivati e quelle calzature non faranno altro che confermare la piega che il film si prefiggeva di prendere. Ma con stile.
Copshop è la storia di un professionista del torbido che si fa arrestare volontariamente nel tentativo di trovare 'protezione' in un commissariato.
Chi lo cerca troverà il modo di entrare, o facendosi egli stesso arrestare, o di prepotenza.
E proprio di prepotenza irrompe questo killer psicopatico interpretato da Toby Huss.
Palloncini, movenze elastiche, frasi che diventeranno citazioni.
Sarebbe un peccato perderselo.
Butler è ormai un badass fatto e finito, e regala solo certezze.
Il regista Carnahan lavora bene, praticamente in una sola location vivisezionata in modo egregio.
C'è, chiaramente, anche l'eroe, una poliziotta di colore che maneggia un revolver grosso così.
Si parte piano, ma arriveranno spari, sangue, fuoco, esplosioni e corpi che credevi morti che si rialzano.
E collezioni di teste mozzate completate.
Un Alamo moderno.