le avventure del ragazzo del palo elettrico (1987)

Un giovanissimo Tsukamoto nel 1987 diede vita a questo bizzarro mediometraggio che può essere considerato un prototipo di quel Tetsuo che qualche anno dopo lanció il nome del regista nipponico nell'ambiente underground cinematografico.
In questo folle e pazzo lavoro Tsukamoto (che dirige,fotografa,monta,scrive,crea effetti) da libero sfogo alla sua estrema fantasia introducendo già molti di quei temi che saranno l'ossatura del suo cinema:il rapporto carne/metallo,la sessualità malata e feticista e l'alienazione. Anche tecnicamente il regista sfoggia alcune delle caratteristiche consuete del suo stile come il montaggio frenetico,la trama fuori dagli schemi e gli eccessi visivi ed effettistici.
Nonostante qualche ingenuità qua e là e una forte ispirazione manga quest'opera risulta piacevole e godibile,ricolma di spunti e di momenti che restano impressi.
Sorprende come a budget 0 Tsukamoto sia riuscito a creare da solo questo particolare film , forse non adatto a tutti ma estremamente significativo per comprendere la poetica del regista e da dove nasce una buona fetta di cinema cyberpunk di nicchia.

Buon mediometraggio diretto da Shinya Tsukamoto nel 1987,il film è molto sperimentale e con una trama che almeno a me è sembrata una specie di favola moderna veramente buona e sviluppata in maniera più che discreta.
Nonostante è uno dei suoi primi film la regia è già buona,discreta anche la recitazione e gli effetti speciali (se consideriamo che il film è stato girato con un budget praticamente inesistente).
Insomma un film bizzarro ed estremo,una delle prime opere di un autentico maestro del cinema moderno da vedere assolutamente.

Tsukamoto con questo mediometraggio pone le basi per "Tetsuo",ad oggi il suo film più celebre in quanto considerato ragguardevole esempio di cyberpunk cinematografico.
"Le avventure del ragazzo del palo elettrico" è un'anticipazione sperimentale dal budget limitato,con effetti speciali artigianali e una storia che assomiglia tanto ad una fiaba dark.Chi conosce la delirante singolarità del regista nipponico non avrà grossi problemi a destreggiarsi,comunque sempre ai limiti della comprensione, tra montaggi isterici e bruschi movimenti della mdp.A ciò si aggiunga il consueto connubio biotecnologico tra uomo e macchina,uniti da una vera e propria simbiosi futuristica in cui gli elementi combinati concepiscono un essere superiore.
E' il caso di Hikari che catapultato nel futuro verrà eletto a unica speranza dell'umanità contro un gruppo di cyber vampiri (decisamente buffi perché agghindati in stile "Priscilla,la regina del deserto"),pronti a far calare in eterno le tenebre sul pianeta.Si dà il caso che il ragazzo sia affetto da una curiosa deformità,infatti un palo della luce gli fuoriesce dalla schiena.Ciò che nel suo mondo è oggetto di derisione assurgerà a simbolo di salvezza nell'oscura epoca in cui è precipitato.
Sono presenti chiare allusioni sessuali e improvvise aperture romantiche,il tutto investito da una frequente cacofonia istituita da urla e rumori meccanici.Da notare una colonna sonora rabbiosa indirizzata su sonorità sia metal che industrial,corrente musicale che troverà molto spazio nella filmografia di Tsukamoto.
Puro weird dai connotati isterici e a tratti caotici,reso ancora più faticoso da un girato in 8 mm e da una fotografia spenta.Interessante come curiosa elaborazione primordiale di tematiche che assumeranno grande rilevanza durante il percorso artistico dell'autore.

Opera che contiene tutte le caratteristiche del cinema di Tsukamoto successivo,tranne forse una leggera ingenuità di fondo che si ritrova in molte scene che sembrano uscite direttamente da un manga. Però lo stile ipercinetico e isterico è sempre quello riconoscibile per non parlare del gusto per l'eccessivo qui leggermente attutito e meno industriale rispetto al capolavoro Tetsuo,specie nelle musiche non così aggressive e addirittura spesso dolci e simpatiche.
Contiene momenti molto emotivi e la trama è tutto sommato lineare e comprensibile in linea di massima,nonché bizzarra in tutte le sue componenti: un ragazzo con un palo elettrico sulla schiena è deriso da tutti,il perfetto emarginato in pratica; fino a quando nelle sue mani non si riserva il destino del mondo e sarà destinato a salvare tutti,viaggiando nel tempo in un'epoca in cui bande di vampiri girano liberamente e le macchine si incarnano. In tal senso è bellissimo il rapporto donna-macchina con espliciti riferimenti sessuali in cui Tsukamoto tratta in maniera emobrionale ma già decisa l'ossessione per la carne che diventa macchina,e viceversa.
Non annoia mai per tutti i velocissimi 45 minuti.

A proposito,non ho potuto fare a meno di notare vari riferimenti,e li chiamo così perché proprio non credo siano casuali,al successivo anime Evangelion di qualche anno successivo, che evidentemente ha preso spunto per svariate cose da questo mediometraggio: il protagonista di nome Shinji che è un diverso costretto a salvare il mondo,un futuro in cui si trovano macchine di nome EVA e poi Adam... insomma,a me sembra chiaro che Anno abbia preso spunto da qui altrimenti le coincidenze sono troppe.

La mutazione, il palo nella schiena, rende il protagonista un reietto; a dispetto di una simile condizione egli salverà il mondo e diventerà un eroe, non meno emarginato aggiungo. Il tema è di quelli cari al regista, come lo saranno poi anche voyeurismo, incubi, claustrofobia e difficoltà nelle relazioni.
La messa in scena è esclusiva: montaggio frenetico, sonoro martellante e ossessivo, effetti (volutamente) approssimativi, colore sgranato e opaco. Tsukamoto è un regista abituato a fare film come si fa un mestiere: con le mani e con gli occhi

L'origine del cinema di Tsukamoto.
Bizzarro e a tratti, forse, troppo estremo, Tsukamoto esprime i propri cari temi che si troveranno nelle sue opere future.
Un film difficile, che proprio per l'estrema particolarità può non piacere o far rimanere perplessi. E' Tsukamoto prendere o lasciare così com'è.

Con questo lavoro il regista ci anticipa a quello che poi diventerà il suo capolavoro, Tetsuo. Anche qui, immagini schizzate e bizzarre sempre a sottolineare il rapporto uomo-macchina tanto caro a Tsukamoto. Difficile da reggere in certi punti ma assolutamente innovativo e diverso, un modo di fare cinema tutto suo.

Bizzarro preludio a Tetsuo. Con uno stile che ricorda molto i b-movie giapponesi, Tsukamoto anticipa ciò che sarà riconosciuto come il suo lavoro più celebre. E poi quei corpi umani che nutrono le macchine, non ricordano un po' qualcosa...?

Un'opera preparatoria un po legata a classici clichès giapponesi in alcuni punti, ma riesce comunque a essere molto originale grazie alla trama e alle inquadrature particolari, oltre ad essere discretamente divertente. Comunque Obbligatorio per uno Tsukamoto-Fan e da riconoscere nella sua originalità anche per chi non apprezza il regista.

Tsukamoto sconvolgente come sempre. Allucinazione emebrionale evolutasi dal fantasma di metallo pronta a riversarsi senza preannuncio in quel capolavoro che è "Tetsuo". Un genio senza precedenti!!

Un ragazzo con un palo sulla schiena deriso da tutti salva il mondo.
Sono di parte perchè adoro Tsukamoto, ma in questo mediometraggio c'è già quello che poi sarebbe diventato TETSUO. Dalle tematiche, anche se qui la mutazione è parte integrante della storia sin dall' inizio, allo stile registico e al montaggio. Mi Piace particolarmente perchè oltre ad anticipare il suo fratello maggiore, TETSUO appunto, rivela già l' eclettismo di questo formidabile regista nell'affrontare sempre lo stesso tema : la mutazione.
Eclettismo e coerenza : guardate questo film e ditemi se non sembra sembra TETSUO girato con lo spirito di HIRUKO THE GOBLIN.
Per me questo è il vero manifesto delle prime opere del regista.
Coerenza : perchè il tema principale è sempre quello della mutazione.
Eclettismo, meno male seno anzi chè TOKYO FIST avrebbe girarato TETSUO III.
Grande Tsukamoto!

epilettico

Il preludio di Tetsuo. Lo stile di Tsukamoto è inconfondibile: sensuale, criptico, visionario, incomprensibile... molte scene de "LE AVVENTURE DEL RAGAZZO DEL PALO ELETTRICO" e pesino alcuni personaggi portano direttamente alla memoria il suo lavoro più conosciuto.
Questo tipo di cinema resta però aperto a pochi...

un esordio straordinario.

il voto più esatto sarebbe Boh!!!
uno dei film più allucinanti che mi sia capitato di vedere... mi trovo in difficoltà nel doverlo commentare... un trama improponibile di un ragazzo con un palo elettrico dietro la schiena catapultato nel futuro costretto a combattere per il destino del mondo...