hunger games - la ballata dell'usignolo e del serpente (2023)

La moda del "prequel" è ormai insita nell'industria cinematografica ma come l'esperienza ci insegna, non sempre i risultati sono soddisfacenti. La necessità di raccontare gli eventi antecedenti alla storia di "Katniss Everdeen" non era particolarmente necessaria anche perchè l'inizio accattivante che faceva presagire a come fossero stati ideati i giochi, si rivela solamente un prologo lampo sulla giovinezza di "Coriolanus" e sua cugina, troppo veloce che salta direttamente alla decima edizione degli "Hunger Games". Storia poco esaltante che dura anche troppo, dove succede poco di interessante e basata sull'avidità del protagonista di emergere e affermarsi all'interno della classe dirigente di "Capitol City" contrapposta alla lotta per la sopravvivenza della co-protagonista "Lucy Gray", sorteggiata come tributo femminile del "Distretto 12". Tom Blyth impersona il giovane "Coriolanus Snow" che diventerà il villain principale della tetralogia e Rachel Zegler è l' "usignolo" innocente ed indifeso che con le sue canzoni invece di incantare annoia un pò troppo come il film in generale. Da salvare la messa in opera, le musiche e la discreta recitazione del cast che include Viola Davis e Peter Dinklage ma troppo poco per vivacizzare la visione in una durata spropositata per quello che offre la trama del film.