c'era una volta in bhutan (2023)

Un punto di vista genuino e, a suo modo, romantico sulla democrazia.
Un film garbato, forse ingenuo nel messaggio che vuole trasmettere ma decisamente curioso e di un certo effetto nel suo miscuglio tra modernizzazione e tradizione. A fare da cornice ci sono splendidi paesaggi, grazie a una fotografia apprezzabile, e la prova del cast che contribuisce alla riuscita della pellicola, rendendola meritevole di considerazione positiva.
Non un capolavoro ma un buon film.

"Elezioni? E' quella nuova malattia dei maiali?"

Nella sua ironica ingenuità è la battuta più indovinata del film. E' così necessaria la democrazia applicata di punto in bianco senza comprendere la portata di tale scelta e delle sue conseguenze. L'assioma Democrazia=Modernità non lo darei proprio per scontato e se ne rende conto anche il regista che scegliendo un tono leggero ma mai superficiale, mette sul tavolo delle interessanti tematiche e di riflesso fa riflettere anche lo spettatore occidentale che vive la democrazia da decenni. Sicuramente anche le nazioni democratiche si sono trovate all'epoca di tale cambiamento ad affrontare gli stessi dilemmi. Film molto interessante e ben raccontato che segue in maniera equilibrata le vicissitudini dei personaggi senza che nessuna delle sottotrame prevalga sull'altra.