vanilla sky (2001)

Inclassificabile.
Sicuramente troppo lungo. Trashosissimo sul finale (ma aspetta! Il finale dovrebbe essere la parte più importante di questo tipico film "a orologeria", tipico appunto della cinematografia americana post-anni '90) che rovina tutto il "buon" prodotto precedente. Sì perché Vanilla Sky (superba canzone), se leviamo gli ultimi venti minuti, è un film tutto sommato dolce. E la dolcezza è dovuta non alle smorfiette da quattro soldi di Cruise, bensì dall'immensa bravura e bellezza di Penelope (e diciamolo: anche di Cameron). Sì perché intorno a Cruise son tutti bravi (Spall in primis), ma il problema è che la sua facciona c'è sempre, nonostante spesso nascosta dalla maschera. Ce ne sarebbero da dire per smontare questo bruttissimo film, ma soprassiedo. L'unico personaggio che merita questo nome è Giuly Giani ("è la ragazza più triste che abbia mai tenuto in mano un Martini"), che però si limita a mero strumento del discorso sull'odioso protagonista maschile.
Il film è banalotto, anche se tocca una tematica a me molto a cuore ovvero quella del Lucid Dream, ma non nei termini sfigati di questa sceneggiatura posticcia, bensì in quelli molto più seri dei sogni lucidi che concretamente facciamo nel nostro vissuto. Mi è capitato di compiere sogni lucidi ed è una delle cose più belle che abbia mai sperimentato.