the beast (2024) (2023)

Siamo di fronte a quello che i critici chiamano un "film concettuale": cosa può fare il cinema nelle nuove forme dell'arte (concettuali) ma anche pratiche (vedi i vari formati, vedere i titoli di coda, ma anche i registri filmici ecc.). L'idea di raccontare la lotta di umanesimo e sentimento contro il mondo delle macchine e dell'intelligenza artificiale (che è già arrivato) è tanto interessante quanto delicata: renderla visivamente e cinematograficamente è cosa complicatissima. E se Bonello mostra di nuovo di avere un grande coraggio e di esplorare le possibilità del filmico (e oltre) la sensazione è quella di un progetto talmente grande e complesso che può apparire allo stesso tempo grandioso, frammentario, pretestuoso, superficiale.

Film originale, non perfetto ma appagante.

Se al compianto David Lynch fosse stato commissionato il remake di "Se mi lasci ti cancello" (dio quanto odio il titolo italiano) ed ammettendo che avesse accettato, l'avrebbe fatto così.
Vedere per credere l'urlo finale, che rimanda dritto dritto all'ultima allucinata stagione di Twin Peaks.
Geniali (e funzionali all'atmosfera dell'opera) i titoli di coda.

Notevole negli intenti, anche perchè non mi sono mai dispiaciuti i film di Bonello, alcuni notevoli come Nocturama e Tiresia. La forma è accattivante, i vari contesti (1910, 2014 e 2044) resi efficaci da un ottimo lavoro di scenografia. Però questo viaggio verso una nuova evoluzione, che in effetti è più un'involuzione è talmente tortuoso e con molta carne al fuoco da renderlo confuso e piuttosto ostico, almeno per il sottoscritto. Buona anche la prova degli attori, ma i è rimasta la forte sensazione di incompiuto. E' il primo film di Bonello che non ho apprezzato. Spero sia l'ultimo perchè è un autore a tutto tondo cui piace rischiare.