Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
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Superman sventa un complotto dell'arci-nemico Lex Luthor per screditarlo agli occhi del mondo intero, ponendo fine a una guerra simile a quella arabo-israeliana, aiutato da Lois Lane, Krypto il super-cane e da altri suoi superamici della Lega della Giustizia. James Gunn propone un Superman più solare e vulnerabile del solito, un fumettone dai colori vivaci e sgargianti in cui riesce a essere polemico parlando apertamente di conflitti bellici ultra-decennali e dell'ambiente che forgia il carattere del supereroe, non la propria origine aliena.Questo e il Superman che cercavamo in stile fumettistico,Gunn ha davvero "fatto il miracolo"
Un gran minestrone di personaggi tra i quali i meno riusciti sono probabilmente proprio il protagonista della pellicola insieme alla sua paredra Lois Lane, superati ampiamente anche da Superdog!
Scene action adrenaliniche ma che sanno di già visto e rivisto nel mondo dei supereroi, si salvano gli effetti speciali molto buoni e l'ironia qua e là che ogni tanto strappa un sorriso.
Sinceramente consigliere piuttosto la visione del capolavoro cult del 1978 con Marlon Brando, Christopher Reeve e Gene Hackman... decisamente una spanna sopra tutti i punti di vista!
Ha il pregio di riportare superman su schermo partendo da richiami ai fumetti, basta con tormenti di supereroi. Bella la divisa storica. Bello il cane krypto Bello Lex Luthor cattivo da battere
Ambientazione moderna, critica sociale, superman semplicemente un buono che aiuta i deboli. Soffre come un umano, sentimenti.
Belli i personaggi amici, divertenti.
Difetti: parte iniziale debole, si deve arrivare a un punto cruciale importante da dove poi alcuni personaggi fanno delle scelte.
Non convince del tutto la qualità grafica coi piedi che si allungano stile scarpa da clown.
Battute, botte, lineare, morale. Attore bene nella parte di superman.
Non sarà un cult. Audio: troppo chiassoso, poca colonna sonora (inesistente direi), non c'è epicità, resta piatto senza un audio a sottolineare.
Favoloso aver inserito il cane e in finale si scoprirà qualcosa, il motivo degli occhiali che riescono a nascondere identità e deriva da un episodio nei fumetti in cui venne spiegata la cosa.
Fresco di visione al cinema, parto a caldo col dire che la colonna sonora è davvero poco invadente e non so ancora bene se definirlo un pregio o un difetto.
Questo Superman è forse il più "umano" che ci viene presentato (*)
Trama semplice, lineare, un film di buoni sentimenti. Comparto CGI di livello altissimo.
Henry Cavill per me comunque giocava in un altro campionato.
Interessante l'interpretazione di Mr. Terrific.
Non posso definirlo un film brutto. Ma nemmeno un capolavoro.
6/7 Carino ma mi ha deluso parecchio Mi aspettavo molto di più, addirittura bramavo fosse il film dell'anno. Non ha difetti specifici ma manca di intensità, di epica, di pathos, è solo un discreto intrattenimento per tutte le età, in pratica sembra un episodio de 'I Superamici'.
Un buon film, scanzonato, ironico, leggero, fumettoso, con una trama semplice ma ben strutturata...lontano dal tono tenebroso , realistico e serioso che ha contraddistinto gli ultimi film in particolar modo lo snyder-mode. Ci risparmia le orgini (strabusate nei film passati) e sceglie di raccontare una storia entrandoci direttamente nel vivo e riducendo al minimo le spiegazioni . Buona interpretazione del protagonista (anche se Cavill per me rimarrà il miglior di Superman di sempre), ottimo anche Nicholas Hoult e il suo Luthor. Non ha momenti particolarmente spettacolari o memorabili tuttavia resta un film godibile che non annoia accompagnato dall'immancabile fanfara di John Williams (presente ma non abusata) e scopre il lato umano dell'eroe. Il regista ridà slancio al personaggio senza tradire la sua essenza. Nel mezzo trova il tempo di parlare anche di politica rendendo il film attuale. A me è piaciuto, forse trovandoci dei difetti avrei preferito meno personaggi ma più centrato su Superman e la CGI di Krypto alle volte non è delle migliori.
Qua e là rasenta la barzelletta, tuttavia è originale in qualche modo rispetto ai suoi numerosi predecessori e nella parte finale cresce a dismisura. Ottimo anche questo Superman!!
Questo film era risaputo avrebbe diviso il pubblico tra i fan dello Snyderverse, che avrebbero gettato sterco su questa versione e quelli che avrebbero reputato questo film un capolavoro, gettando sterco sull'altra. Oh, la gente è prevedibilissima, non si riesce mai a tenere conto dei lati oggettivi delle opere, puntando solo su scontrosi pareri personali. Detto questo, passiamo al film.
James Gunn è un autore che fa dell'intrattenimento il suo personale esercizio di stile, come fa da sempre il vecchio ed osannabile Tarantino. Il fatto è che in alcuni contesti, tale impronta risiede in una comfort zone sfacciata e senza fronzoli, come accaduto con i film (in particolare i primi due) di Guardians Of The Galaxy, film corali in cui i personaggi facevano da padroni sullo schermo ed in cui era possibile andare a ruota libera, soprattutto per l'intera parte cosmica grottesca e fumettistica. Il problema sorge quando osanni troppo in contesti poco fruibili per uno stile come il suo. Superman ha un contesto particolarmente profondo, non darkettone (alla Snyder per interderci) ma nemmeno troppo grottesco come Gunn lo ha reso. In poche parole, nessuno dei due fino ad ora è davvero riuscito nella reale impresa di rendere Superman credibile in una salsa moderna, che differisse dal passato. Tanti lo osannano, tanti lo reputano addirittura il miglior film sul personaggio, ma no ragazzi, io non ce la faccio. Sarà che dovrò rivedermelo.
Quello di Gunn è chiaramente un approccio che non ti aspetti, raccontare la storia dell'uomo d'acciaio in medias res è una scelta narrativamente azzeccatissima, li dove qualsiasi autore avrebbe speso una mezz'ora per dare un contesto, Gunn ti offre 30 secondi di preambolo. Non serve altro. Per il resto vedi un Superman preso a calci in cul0 dall'inizio alla fine, messo in difficoltà da un Lex Luthor che è disegnato sull'idea di Snyder ma fatta meglio, ovvero un villain nevrotico, xenofobo e razzista, perfetta metafora della paura per il diverso.
Novità principali rispetto al passato recente del personaggio: è un film di Gunn (appena più moderato rispetto i suoi standard), è divertente, è colorato, è girato a mestiere anche nelle orge in digitale delle sequenze di azione, è pieno di amore per i suoi personaggi. Ed è volutamente un racconto non epico. Non solo per la voglia di umanizzare e rendere vulnerabile un protagonista costantemente in difficoltà, ma, banalmente, anche per la scelta di un attore come Corenswet, opposto di Cavill (faccia da buono e tonto allo stesso tempo che sostituisce il vuoto testosterone e il finto dark dell'atroce versione snaderyana).
C'è anche un messaggio politico al centro dell'intreccio e Gunn va dritto al punto senza giri pindarici: la forza di questo film è anche la semplicità della sceneggitura. Nota di merito tra i comprimari per Mister Terrific, personaggione che ruba la scena a tutti e autore probabilmente della scena di azione più riuscita di tutto il film. Bello, se poi sarà un punto di partenza per un nuovo universo narrativo capace di proseguire su queste coordinate, tanto di guadagnato.
Alla fine tanto tuonò che piovve, e tra inside scoop, recensioni pilotate, ipotesi su proiezioni di prova fallimentari Superman è arrivato al cinema....dimenticate la cupezza e le lungaggini di Snyder, il Superman di Gunn dura poco più di due ore e nonostante tutto riesce nel suo intento, raccontare una storia dell'universo DC senza ripetersi e soprattutto intrattenere in maniera chiara, semplice e perfino inteligente il pubblico. Sembra poco, sembra tanto? Io credo che Gunn dopo aver rifiutato la regia di un sequel di Superman nel 2018 perchè non si riteneva pronto abbia fatto tesoro dell'esperienza per la trilogia dei Guardiani della Galassia in casa Disney, del successivo licenziamento e approdo temporaneo alla Warner Bros. Poi con l'esperimento della VERA The suicide Squad con cui la Warner floppò semplicemente perchè il film era COMPLETAMENTE DIVERSO dal concetto di Suicide Squad del 2016 Gunn assapora il fallimento ma impara che c'è un momento per la sconfitta, così come la vittoria. I fatti almeno adesso parlano da soli, dove i soci di una major come la Warner, smarriti nell'incapacità di avere un vero piano creativo per il nuovo universo cinematografico DC decidono in maniera inedita di affidare a James Gunn il ruolo di co-presidente e co-amministratore dei DC Studios. Ovviamente questo non sarebbe possibile senza l'apporto di un produttore puro come Peter Safran anche lui co-preseidente e co-amministratore assieme a Gunn per i DC studios. Questa partnership inedita sembra poter funzionare, soprattutto perchè già con questo primo film ha preso una direzione inedita. Gunn introduce per la prima volta Krypto, il supercane in un film che non sia di animazione, sembra un enorme azzardo... e infatti lo è, eppure un cagnaccio bianco e indisciplinato che per la cronaca non è nel film neanche il cane di Superman riesce a sparigliare le carte, e crea l'empatia, un cane con il mantello rosso, che vola, non ubbidisce, e praticamente la mascotte di Big Blue. Ma ruba la scena, e fa perfino scendere qualche lacrima, anche se personalmente non ho un cane. Oltre a questo Gunn azzecca tutto il cast, usando dei quasi sconosciuti. Pensate che l'unico nome forte e Nicholas Hoult un Lex Luthor violento, bugiardo, rabbioso , vigliacco e psicopatico che in confronto gli ultimi tre Luthor sembravano le suore di clausura. Invece questo Lex è pericoloso, non ha bisogno di presentazioni, parlano i fatti antecedenti e presenti, un vero osso duro che ha un piano a lungo termine. "il cervello batte i muscoli". David Corenswet è un superman DIVERSO, da Reeve, Ruth e Cavil, probabilmente l'uomo d'acciaio più vulnerabile tra tutti i Big Blue che abbiamo visto in questi anni. Perchè Gunn ha scelto questa chiave di lettura? Credo semplicemente perchè l'essere più potente sul pianeta terra non è niente senza amici e alleati, è sarebbe soltanto un alieno solo e isolato da tutti,per cosa? Con la sua ingenuità, il suo incassare e il fidarsi di chiunque questo Superman rappresenta un ritorno alle origini di Reeve ma anche un evoluzione, pensare semplicemente che il kryptoniano riesce a non farsi smacherare come Clarke Kent grazie a degli occhiali ipnotici è un canone che stupidamente nessun regista aveva neanche accennato, rendendo la sua identita segreta ridicola. Invece Gunn non ha paura di utilizzare elementi della Golden Age e Silver Age della DC se servono allo scopo. Rachel Brosnahan come Loise Lane e interesse sentimentale di Superman funziona, senza fronzoli, o ingenuità riesce a far dimenticare facilmente Amy Adams, che era troppo monolitica e priva di peso quando interagiva con i kryptoniani, anche per le discutibili scelte di scrittura di Goyer che le aveva dato paradossalmente troppo peso. Qui il suo ruolo non è semplicemente di spalla, ma anche di coscienza, giudicatrice e soprattutto GIORNALISTA. Con una semplice intervista mette Big Blue in difficoltà, semplicemente contestando il suo operato parafrasando Nolan CHI HA ELETTO SUPERMAN A DIFENSORE DELL'UMANITà? Il resto del cast è al servizio della storia da Edi Gathegi, un Mister Terrific inedito ma credibile, alla Lanterna Verde di Nathan Fillon, arrogante ma pasticcione e a un inedita Isabela Merced come Hawkgirl. Un trio male assortito e indisciplinato che però si fà chiamare Justice Gang. Senza svelare niente l'azione non manca, la score di John Murphy e James Flaming funziona veramente bene e la storia nonostante qualche ingenuità e dei effetti speciali non sempre all'altezza ci portano ad un finale veramente spettacolare ed emotivo che si conclude con la speranza e l'amicizia. Per questo credo che forse Superman non è l'eroe di cui abbiamo bisogno ma del film che può rivitalizzare il genere semplicemente tornando alle origini, storie per bambini che però parlano anche agli adulti. E per far questo ci è voluto un regista-sceneggiatore canadese che ha iniziato a fare film horror con la Troma come Thromeo e Juliet arrivando a scrivere la sceneggiatura del remake di Dawn of dead e Scooby doo!
Tanta roba e spettacolo in abbondanza. Forse un po' caricaturali i due paesi in guerra, da una parte forconi e dall'altra mitragliatrici, ma quando i supereroi entrano in gioco il film va alla grande.