old boy (2004)

Suggestiva e potente pellicola sul tema della vendetta, intesa come possibile mezzo per la verità e l'agognata giustizia.
Risulta interessante notare, all'interno della vicenda, come il ruolo di carnefice e vittima continui a cambiare più volte, senza però offrire quella sensazione di appagamento e di giustizia tipico di pellicole prettamente occidentali.
In questa storia non si distingue più il cattivo dal buono, è impossibile giudicare i due personaggi che si muovono in scena, di conseguenza lo straniamento che si prova al termine della pellicola è profondo.
Come profonde sono alcune sequenze, psicologicamente destabilizzanti, che arricchiscono il dramma narrato fino a trasformare il dolore, e la sofferenza, in un qualcosa di estremamente poetico.
Il film è sapientemente sorretto da un regista che nobilita la trama (relativamente lineare) con movimenti di macchina che non suggeriscono mai il passaggio realtà->ricordo; è compito dello spettatore seguire le immagini e risistemare i tasselli che compongono il mosaico.
La regia risulta variegata con piani sequenza, primi piani, carrellate rapide verso i personaggi, split screen, e anche panoramiche capaci di amplificare notevolmente la tensione della storia.
A mio parere il vero valore aggiunto di "old boy" è il regista, capace appunto di rendere incredibilmente trascinante un film che, in fin dei conti, offre una storia potente e dall'intensa carica drammatica, ma parecchio lineare.
L'ostentata volontà di rendere criptico il film, unita ad una buona dose di autocompiacimento (vedere le scene di tortura), non mi hanno permesso di apprezzare in maniera totale la pellicola.

SPOILER